Fonte: The Ecologist - 01.03.2023

La difesa del nucleare da parte dell’autore dell’articolo qui presentato non è condivisa dalla Redazione del sito. Ciò nonostante abbiamo voluto tradurlo perché offre comunque interessanti informazioni sull’attuale situazione mondiale della produzione di energia da fonti nucleari e rinnovabili. 


 
Il nucleare è fermo mentre le rinnovabili crescono

Solo un'accelerazione del programma cinese può salvare l'industria nucleare mondiale


L'esperienza dell'industria nucleare dell'anno scorso è stata la stessa di quasi tutti gli altri anni: un numero ridotto di avviamenti di reattori e un numero ridotto di chiusure. Nel frattempo, la crescita delle energie rinnovabili ha subito una grande accelerazione grazie al tentativo di vari paesi di potenziare la sicurezza energetica.


Il declino


Nel 2022 sono stati avviati sette reattori in tutto il mondo e ne sono stati chiusi cinque in modo definitivo, con un guadagno netto di appena 4,2 gigawatt (GW) di capacità di generazione elettrica.

La flotta di reattori per lo più giovani 30 anni fa è ora una flotta di reattori per lo più obsoleti. A causa dell'invecchiamento del parco reattori, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) prevede la chiusura di dieci reattori (10 GW) all'anno dal 2018 al 2050.

Nell'ultimo decennio, dal 2013 al 2022, sono stati avviati in media 6,5 reattori all'anno. È una ricetta per un lento declino. Negli ultimi due anni sono stati avviati venti progetti di costruzione, il che suggerisce la possibilità di un ulteriore periodo di stagnazione.


Il programma nucleare cinese


È possibile anche una leggera crescita, se e solo se il programma nucleare cinese accelera. Il World Nuclear Industry Status Report del 2022 rileva che dal 2002 al 2021 in Cina sono stati avviati cinquanta reattori e non ne sono stati chiusi, mentre nel resto del mondo si è registrata una perdita netta di cinquantasette reattori.

Il programma nucleare cinese è modesto: una media di 2,5 avviamenti di reattori all'anno dal 2002 al 2021. Ma il ritmo è aumentato, con undici avvii di costruzione negli ultimi due anni. Negli ultimi quindici anni, il programma nucleare cinese ha registrato un'accelerazione e poi una perdita di velocità per due volte, quindi solo il tempo ci dirà se l'ultima accelerazione persisterà.

Pertanto, la Cina sta risparmiando all'industria nucleare una spirale di morte globale.

Ma la Cina ha anche mostrato al mondo come far crescere l'industria nucleare: con standard di sicurezza e protezione nucleare inadeguati, una regolamentazione inadeguata, la repressione dei media e degli informatori, i peggiori accordi assicurativi e di responsabilità del mondo e una corruzione dilagante.

Il contributo dell'energia nucleare alla produzione globale di elettricità è diminuito del 46%, passando da un picco del 17,5% nel 1996 all'attuale 9,4%. Anche nello scenario più ottimistico per l'industria nucleare, la sua quota di produzione di elettricità globale continuerà a diminuire.


Fallimenti eclatanti in Occidente


La crescita dell'energia nucleare in Cina contrasta con il sorprendente fallimento dei progetti di costruzione di reattori negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia.

Negli Stati Uniti, l'unico progetto di costruzione di reattori è il progetto Vogtle in Georgia, che prevede due reattori AP1000. L'ultima stima dei costi, pari a 34 miliardi di dollari, è più che doppia rispetto ai 14-15,5 miliardi di dollari stimati all'inizio della costruzione. I costi continuano ad aumentare e il progetto sopravvive solo grazie ai salvataggi multimiliardari dei contribuenti.

Il progetto V.C. Summer in South Carolina, che prevedeva due reattori AP1000, è stato abbandonato nel 2017 dopo una spesa di circa 9 miliardi di dollari.

Nel 2006, Westinghouse ha dichiarato che avrebbe potuto costruire un reattore AP1000 per appena 1,4 miliardi di dollari, dodici volte meno dell'attuale stima per il Vogtle.


La regola d'oro dell'economia nucleare

Alla fine degli anni 2000, il costo di costruzione stimato per un reattore EPR nel Regno Unito era di due miliardi di sterline. L'attuale stima dei costi per due reattori EPR in costruzione a Hinkley Point – l'unico progetto di costruzione di un reattore nel Regno Unito – è di 32,7 miliardi di sterline. Pertanto, l'attuale stima dei costi supera più di otto volte quella iniziale.

L'unico progetto di costruzione di reattori in corso in Francia è un reattore EPR in costruzione a Flamanville. L'attuale stima dei costi di 19,1 miliardi di euro è quasi sei volte superiore a quella iniziale di 3,3 miliardi di euro. Cifre inferiori sono citate da EDF e da altri, ma in genere escludono i costi finanziari.

Negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia le stime dei costi sono aumentate di 12, 8 e 6 volte. Possiamo quindi enunciare la regola d'oro dell'economia nucleare: aggiungete uno zero ai preventivi delle aziende costruttrici, e la vostra stima si avvicinerà di più al costo finale rispetto alla loro.


La “turbocrescita” delle rinnovabili

La stagnazione del nucleare contrasta nettamente con la crescita delle energie rinnovabili. L'espansione delle rinnovabili di circa 320 GW lo scorso anno è stata 76 volte superiore alla crescita del nucleare di 4,2 GW.

Ugualmente a quanto è avvenuto nel 2021: la capacità nucleare è diminuita di 0,4 GW, mentre la crescita della capacità rinnovabile è stata di 314 GW, di cui 257 GW di rinnovabili non idroelettriche. Nel 2022 le rinnovabili, comprese quelle idroelettriche, hanno rappresentato il 29,1% della produzione mondiale di elettricità.

Questo dato è stato confermato dall'Electricity Market Report 2023 dell'International Energy Agency (IEA), più di tre volte la quota del nucleare, pari al 9,4%. Il nucleare è stato superato dalle fonti rinnovabili non idroelettriche ed è sceso sotto il 10% per la prima volta da decenni.

Nel suo report dello scorso dicembre, Renewables 2022, l’IEA ha dichiarato che la crescita delle energie rinnovabili è stata accelerata dal tentativo dei vari paesi di potenziare la sicurezza energetica.


Le energie rinnovabili supereranno presto il carbone e il gas


Secondo le proiezioni dell'AIE, nel 2025 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili rappresenterà il 34,6% della produzione globale totale e le fonti rinnovabili supereranno il carbone e il gas. Nel 2027, la produzione di elettricità da fonti rinnovabili raggiungerà fino al 38% della produzione mondiale totale, con quote in calo dal 2022 al 2027 per tutte le altre fonti: carbone, gas, nucleare e petrolio. L'eolico e il solare fotovoltaico dovrebbero più che raddoppiare, arrivando a rappresentare quasi il 20% della produzione globale di energia elettrica nel 2027.

L'AIE prevede inoltre che la Cina, tra il 2022 e il 2027, creerà impianti per quasi la metà della nuova capacità globale di energia rinnovabile, con un'accelerazione della crescita nonostante la graduale eliminazione dei sussidi per l'eolico e il solare fotovoltaico.

In Cina, nel 2021, l'eolico (con 656 terawattora[1] - TWh), il solare (con 327 TWh) e l'idroelettrico (con 1.300 TWh) hanno generato complessivamente sei volte più elettricità del nucleare (383 TWh).


Cina, Stati Uniti e India raddoppieranno la produzione di energia rinnovabile
L'AIE prevede che la Cina, gli Stati Uniti e l'India, tra il 2022 e il 2027, raddoppieranno la loro capacità di generazione da fonti rinnovabili, rappresentando i due terzi della crescita globale.


Il direttore esecutivo dell'AIE, Fatih Birol, ha dichiarato nel dicembre 2022:

«Le fonti rinnovabili si stavano già espandendo rapidamente, ma la crisi energetica globale le ha spinte in una nuova straordinaria fase di crescita ancora più rapida, in quanto i Paesi cercano di capitalizzare i vantaggi della loro sicurezza energetica.

«Nei prossimi cinque anni il mondo aggiungerà tanta energia rinnovabile quanta ne ha prodotta nei venti anni precedenti.

«Questo è un chiaro esempio di come l'attuale crisi energetica possa rappresentare un punto di svolta storico verso un sistema energetico più pulito e sicuro. La continua accelerazione delle rinnovabili è fondamentale per contribuire a mantenere aperta la porta per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C».


Rischi nucleari in Ucraina

Nel frattempo, in Ucraina si sta correndo il rischio di una catastrofe nucleare. L'AIEA ha pubblicato un rapporto in cui si evidenzia che diverse delle cinque centrali nucleari ucraine e altre strutture sono state oggetto di bombardamenti diretti nell'ultimo anno.

Il rapporto dell'AIEA afferma che:

«Ognuno dei sette fattori indispensabili secondo l'AIEA per garantire la sicurezza nucleare in un conflitto armato è stato compromesso, tra cui l'integrità fisica delle strutture nucleari, il funzionamento dei sistemi di sicurezza e protezione, le condizioni di lavoro del personale, le catene di approvvigionamento, i canali di comunicazione, il monitoraggio delle radiazioni e le disposizioni di emergenza, nonché l'alimentazione elettrica fuori dal sito».

Casi di LOOP[2], e quindi la dipendenza dai generatori diesel per alimentare il raffreddamento dei reattori, aumenta drasticamente il rischio di fusione del combustibile nucleare e il rischio di un disastro nucleare.

Il rapporto dell'AIEA afferma inoltre che:

«I bombardamenti, gli attacchi aerei, la riduzione del personale, le difficili condizioni di lavoro, i frequenti LOOP, l'interruzione della catena di approvvigionamento e l'indisponibilità di parti di ricambio, nonché le deviazioni dalle attività pianificate e dalle normali operazioni, hanno avuto un impatto su ogni impianto nucleare e su molte attività che coinvolgono fonti radioattive in Ucraina».
           
«È stata compromessa anche l'affidabilità dell'infrastruttura elettrica nazionale, necessaria per un funzionamento sicuro e protetto degli impianti nucleari e, per la prima volta dall'inizio del conflitto armato, tutti i siti [delle centrali nucleari], compreso quello di [Chernobyl], hanno subìto contemporaneamente il 23 novembre 2022 un LOOP».

Oltre agli orrori che una catastrofe nucleare infliggerebbe agli ucraini, essa certamente si tradurrebbe in una spirale di morte globale per l'energia nucleare.


Note

[1] N.d.T. Un Terawattora è pari a un miliardo di Kilowattora.

[2] N.d.T. Al fine di risultare più chiaro, ho preferito usare l’acronimo LOOP, al posto della perifrasi «loss of off-site power» cui hanno fatto ricorso l’autore dell’articolo e quello del Report citato. Il LOOP è un evento transitorio nelle centrali nucleari (NPP) che può verificarsi durante il normale funzionamento degli impianti. In un evento LOOP, la trasmissione elettrica da e verso la rete elettrica esterna viene persa, provocando spesso l'arresto del reattore e l'arresto dell'impianto.


Jim Green

Traduzione di Alessandro Cocuzza - Redazione di Antropocene.org

Fonte: The Ecologist 01.03.2023

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