Fonte: Libero Pensiero - 28.07.2025
Nella striscia di Gaza, in Palestina, dal fatidico 7 ottobre sono trascorsi all’incirca 21 mesi, ovvero più di 600 giorni di incessanti bombardamenti a tappeto, incursioni e assedi militari, sorveglianza capillare e cecchinaggio da parte dell’IDF, di droni, cacciabombardieri, carri armati e bulldozer che radono al suolo abitazioni e campi coltivati, di occupazioni illegali di interi territori della Striscia, di rastrellamenti, esecuzioni sommarie, fosse comuni stracolme di cadaveri, detenzioni forzate, torture, stupri, brutali massacri, espulsioni e sfollamenti di massa, deportazioni, saccheggi, prolungate carestie di massa indotte, di controllo militare e deprivazione degli aiuti umanitari e delle cure mediche per la popolazione segregata, di sistematica distruzione di scuole, università, siti archeologico-culturali, luoghi sacri, infrastrutture civili, energetiche e sanitarie (causando il collasso dei sistemi idrici, igienico-sanitari e di produzione alimentare), di uccisione mirata del personale sanitario, degli attivisti e delle attiviste umanitarie, delle giornaliste e dei giornalisti, di sistematica espropriazione delle risorse primarie, totale devastazione ecologica e della biodiversità, di deliberato e metodico annientamento d’una intera popolazione ghettizzata, invisibilizzata e deumanizzata tra macerie, fame, sangue e morte.