Fonte: The Ecologist - 13.06.2021

"Il capitalismo, il colonialismo e la devastazione ecologica sono causa ed effetto l'uno dell'altro, e si sono coevoluti".

Il capitalismo è il virus. Sostengo ciò sia in senso letterale che metaforico. Il mio obiettivo è sostituirlo all'affermazione che "gli umani sono il virus".

Cominciamo quindi con una definizione molto breve e approssimativa di "virus".

Un virus è essenzialmente una stringa di DNA o RNA racchiusa in una proteina. Questo elemento può entrare nelle cellule viventi e quindi modificare il loro comportamento in modo che la vittima o l'ospite riproducano il DNA del virus, finché non fuoriesce per infettare il resto dell'organismo vivente. 

DNA

Si discute molto sul fatto se un virus sia o no di per sé un essere vivente. Possiamo definire la vita come qualcosa di autoreplicante o autopoietico. I virus soddisfano questo test.

Altri sostengono che un essere vivente si caratterizza per il metabolismo, usando energia per mantenersi in vita. I virus da soli, invece, non lo fanno.

Cooptano invece esseri viventi che lo facciano al posto loro. Alcuni affermano che i virus di per sé non sono viventi, ma prendono vita una volta trovato un ospite.

Alcuni virus - ma non tutti - uccidono il loro ospite, sottraendogli troppa energia o travolgendolo come diretta conseguenza della sua crescita esponenziale. Questo comportamento sembra molto simile - anzi praticamente uguale – a quello del capitalismo.

Il DNA del capitalismo è identificato dal filosofo ed economista Karl Marx ne Il Capitale nella sequenza D-M-D, ovvero denaro, merce, denaro. Questa è il principio logico o l’origine del capitale. 

Feudalismo

Prima del capitalismo esisteva il “corpo” feudale. L'economia feudale può essere descritta come un sistema nel quale si produce una merce, la si porta sul mercato e la si scambia con denaro che viene poi utilizzato per acquistare un'altra merce.

Il tipo di relazione qui è M-D-M. Ha senso e sembra giusto. Se sei un agricoltore che produce grano e hai più grano del necessario, puoi usare il mercato e i soldi per ottenere delle mele.

Ma questa relazione esisteva in un mondo reale caratterizzato dall'appropriazione: schiavitù, contratti, decime, tassazione - tutto supportato da estrema violenza.

Il capitalismo come virus inizia quando questo ospite viene infettato e cambia istantaneamente il suo comportamento. Passiamo da M-D-M a D-M-D. 

Crescita

Come sottolinea Marx nel Capitale, nel capitalismo non ha alcun senso scambiare a meno che il denaro che investi non sia incrementato o valorizzato, e che lasci il processo con più contanti in banca rispetto a quando hai iniziato.

Questo è in definitiva il motivo per cui il capitalismo cresce in maniera esponenziale. Entri nel mercato il lunedì con 100 sterline e ne esci con 110. Martedì entri con 110 sterline e te ne aspetti 121. E così via.

Coloro che hanno guardato i film di David Harvey, avranno visto i suoi diagrammi che mostrano la presentazione dialettica di Marx della produzione capitalista e della circolazione della merce. Sembra qualcosa come la doppia elica del DNA, aggiungendo un bel tocco alla metafora che il capitale stesso ha un codice, un DNA, che si replica e si crea da sé, man mano che cresce in modo esponenziale.

L'analisi di Marx del capitalismo, che inizia con la merce e il codice D-M-D, è inoltre particolarmente importante per la nostra comprensione dell'impatto che il capitale ha sull'ambiente naturale. 

Marx è chiaro sul fatto che quasi ogni merce contiene al suo interno sia il lavoro umano che altre risorse naturali. Il valore d'uso e il valore di scambio sono dialetticamente contenuti nella merce, e due aspetti della natura - risorse naturali come il legno, il ferro, la plastica e il lavoro umano, quello che facciamo quando andiamo a lavorare - sono anch'essi dialetticamente contenuti nella merce.

Profitto 

Il capitalismo è per definizione un sistema volto a realizzare profitti. Funziona grazie a, e attraverso la produzione di merci e quindi lo sfruttamento del lavoro umano e del resto della natura. 

Quello che vediamo è che il capitalismo infetta un ospite vivente come fa un virus, cambiando il suo comportamento in modo tale che l'energia venga deviata per mantenere in vita il virus e, anzi, in modo che quest’ultimo possa essere riprodotto in modo esponenziale. 

Come quei virus che sono patogeni per l'uomo (e non tutti i virus lo sono), il capitale consuma il suo ospite, travolgendolo e facendo ammalare sia il singolo lavoratore che il corpo politico, sino alla morte. 

È questo che intendo quando dico che il capitalismo è letteralmente un virus. Allo stesso tempo, l'analisi di Marx suggerisce che il capitalismo è programmato sia per distruggere l'ambiente che per lo sfruttamento coloniale. 

Il virus del capitalismo è sostenuto dal corpo della specie umana ma anche dalle risorse naturali e soprattutto dalle riserve di energia sotto forma di combustibili fossili della terra. 

Benefici

La tesi che possiamo "dissociare" la produzione di merci dall’uso di risorse naturali [dematerializzazione] si è rivelata falsa: non sorprende che persino i beni non materiali come i servizi - vedasi la Disney - facciano affidamento sull'enorme dispendio di risorse naturali - i voli, la circolazione automobilistica, il cibo, i costumi. 

Il capitalismo è un virus che ha infettato la biosfera (o se sei un ecologista profondo, Gaia) e alla fine la ucciderà. Non è un particolare tipo di capitalismo - neoliberista, di libero mercato, statalista, industrializzato - è il capitalismo stesso. Allo stesso tempo, la crescita del capitalismo significa che è possibile solo un capitalismo neoliberista, monopolista, estrattivista. 

È noto come Marx abbia esaltato alcuni dei benefici del capitalismo nel Manifesto del Partito Comunista, e capiamo che senza gli incredibili progressi nella tecnologia e nell'organizzazione sociale offerti da questo sistema non saremmo dove siamo oggi. 

Ciò non significa dimenticare lo sfruttamento, l'appropriazione della ricchezza e la schiavitù. Ma allo stesso modo, possiamo anche riconoscere che i virus non sono il male. 

In effetti, il virus potrebbe essere stato il ponte evolutivo tra lo sterile universo meccanico e la ricca biologia dialettica della vita sulla terra. Il nucleo di una cellula vivente potrebbe infatti essere un virus invasivo. 

Alternativa

È quindi possibile che proprio il capitalismo - il capitalismo mortale – possa essere la base per un nuovo modo di vivere? Gli esseri umani, al contrario, non sono dei virus. Se possiamo curarci dal capitalismo non c'è motivo per cui un essere umano non possa essere un contributore netto per gli ambienti in cui vive, producendo le condizioni necessarie affinché le piante crescano e forniscano cibo.

Noi come esseri umani siamo consapevoli della distruzione che il capitalismo sta causando, e possiamo sia immaginare che creare l'alternativa. Chiaramente un virus non ha questo potenziale.

Voglio riassumere brevemente la storia del capitalismo usando la nostra nuova metafora del capitale come virus, esaminando tre fasi chiave: i suoi inizi, il suo centro e, si spera, la sua fine.

Le proteste di Black Lives Matter e il rovesciamento di una statua a Bristol significano che la storia delle origini del capitalismo, e in particolare del capitalismo britannico, è ben presente nelle nostre menti. Questi eventi ci ricordano che il capitalismo ha preso piede perché il corpo politico, sia qui che nel mondo, era già malato.

Il capitalismo poteva solo emergere nel contesto di una società di classe, di servitù, di espropriazione della maggioranza delle persone e, naturalmente, delle reti internazionali di schiavitù e morte.

Ferro

La crescita di Londra come capitale del capitalismo è dipesa dall'autocolonialismo britannico: la dissoluzione dei monasteri e le enclosures sia in Inghilterra che in Scozia.

Le persone sono state strappate dalla terra. La foresta è stata spogliata dei suoi alberi. Questi alberi hanno alimentato le fornaci alla nascita del capitalismo.

Qualcosa che ho imparato solo di recente è che questi forni producevano ghisa, e questa veniva usata per produrre pistole e cannoni. Fu l'industria delle armi a devastare le foreste inglesi e le persone che vivevano al loro interno.

Bruciata tutta la legna dell'isola, l'Inghilterra iniziò la sua storia di colonizzazione imperiale: l'Irlanda. La preda era la foresta, o meglio: legno per l'industria.

La ghisa prodotta permise il colonialismo di Londra. Finito il legno, i primi capitalisti si rivolsero al carbone. La necessità di spedire carbone da Newcastle a Londra richiese il finanziamento un'armata di navi pesanti e forti, che sarebbero state usate dal monarca per la guerra. 

Colonialismo 

Il mito dell'eccezionalismo britannico e il corrispondente mito dell'innovazione capitalistica si basano sul concetto di invenzione.

Si sostiene che la Gran Bretagna sia arrivata a dominare il mondo perché ha inventato il motore a vapore, la ferrovia e persino il sistema capitalistico stesso. Ma tale “inventiva” era in realtà una risposta al potere distruttivo del capitale.

Il motore a vapore è stato inventato una volta esaurito il carbone di legna, e la ferrovia perché il carbone doveva essere trasportato più lontano, dalle miniere periferiche alle aree di produzione.

Se la Gran Bretagna era eccezionale, lo era a causa della sua volontà di bruciare le sue foreste; lo era anzi tutto nella sua auto-alienazione dalla natura, nella sua volontà di alienare le persone dalla loro terra, e nel suo successivo entusiasmo di colonizzare il mondo.

Il capitalismo, il colonialismo, la devastazione ecologica sono tutti causa ed effetto l'uno dell'altro e si sono coevoluti insieme. L'unico modo in cui posso anche solo iniziare a comprendere il colonialismo - la brutalità omicida di Cristoforo Colombo, Edward Colston e la loro eredità oggi - è presumere che questi uomini fossero letteralmente impazziti a causa del loro bisogno di accumulare ricchezza.

Il virus aveva preso piede, aveva cambiato il loro comportamento, stavano agendo nell'interesse del capitale, non nell'interesse dell'umanità, e nemmeno nel proprio interesse di esseri umani. 

Travisamento 

La fase successiva del capitalismo può essere intesa come il passaggio dal legno, e poi carbone, al petrolio. Winston Churchill, la cui reputazione è attualmente sottoposta a riesame, è stato responsabile del passaggio della marina britannica dall’uso del carbone come combustibile al petrolio. Egli fu anche un consulente retribuito della Anglo-Persian Oil Company, ora BP. Il passaggio al petrolio ha definito una nuova epoca del capitalismo e dell'imperialismo.

Quando penso alla fondazione degli Stati Uniti, ripenso inevitabilmente ai film della mia infanzia di cowboy bianchi che sconfiggono gli indigeni in battaglie a cavallo su terreni aridi.

Molto spesso sono le famiglie con accenti americani che devono mettere i loro carri a cerchio, o nascondersi nelle Montagne Rocciose per sparare ai predoni a cavallo. Questo è un disgustoso travisamento dei nativi americani, ma è anche una falsa presentazione del territorio.

L'America era quasi interamente una fitta foresta prima dell'arrivo del Mayflower.

Il capitalismo americano è nato in una fonderia alimentata dalla devastazione della foresta, e solo quando tutto il legno era stato bruciato è passato al petrolio.

Impero

Questo primo petrolio proveniva dalla caccia alle balene e poi, una volta svuotati gli oceani di questi magnifici mammiferi empatici, dai combustibili fossili estratti dal sottosuolo.

La sua enorme disponibilità di energia ha alimentato la sua produzione ed i suoi trasporti marittimi, implementando le infrastrutture per la schiavitù su scala industriale, il dominio e lo sfruttamento di popoli e ricchezza naturale in Africa e nei Caraibi.

Ancor prima della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti stavano cominciando ad emergere come potenza globale. L'impero britannico trasferì quasi tutta la sua ricchezza negli Stati Uniti in cambio del petrolio per le sue navi.

Nel corso del tempo, l’esaurimento del petrolio degli Stati Uniti ha poi potenziato le ambizioni degli Stati Uniti come potenza coloniale, portando alla lotta di potere e al conflitto in Medio Oriente, che continua ancora oggi con i bombardamenti della Siria e le sanzioni contro l'Iran.

Effettivamente, dopo la prima guerra mondiale la Gran Bretagna aveva cessato di essere un impero. Il paese non poteva più dipendere dal bottino di una rete coloniale globale alimentata da combustibili fossili e sfruttamento estremo. 

Neoliberismo

Inevitabilmente, la continua accumulazione di capitale ha comportato un trasferimento di ricchezza dai molti ai pochi; e altrettanto inevitabilmente ciò sfociò in un confronto tra la classe operaia - e in particolare la classe operaia impegnata nella devastazione della natura con la produzione del carbone - e la classe dirigente e il loro Stato.

La sconfitta dello sciopero dei minatori nel 1984 ha inaugurato il capitalismo neoliberista e, a sua volta, il graduale svuotamento dello stato sociale.

La precedente era, quella dell'economia keynesiana, può essere intesa come un tentativo di contenere e rallentare il virus del capitalismo - di appiattire la curva [di contagio] in modo che sebbene tutti ne sarebbero infettati, il nostro welfare state non sarebbe stato corroso da disoccupazione, miseria, privazioni, e gli ecosistemi avrebbero potuto riprendersi tra un raccolto e l'altro.

La scelta politica fu di lasciare che il virus si propagasse, ossia il neoliberismo.

Quello che ora sappiamo è che molto prima dello sciopero dei minatori, le compagnie petrolifere, tra cui ExxonMobil negli Stati Uniti e Shell e BP qui nel Regno Unito, sapevano che la dipendenza del capitale dai combustibili fossili, e in particolare dal petrolio, ci sarebbe costata la Terra.

Crollo

Gli scienziati del clima avevano stabilito che l'anidride carbonica presente nell'atmosfera intrappola il calore, che la combustione di combustibili fossili immette CO2 nell'atmosfera, che il mondo stava effettivamente iniziando a riscaldarsi.

Ora sappiamo che i guasti procurati al clima sono già iniziati, che ci stiamo avvicinando a punti di non ritorno terrificanti e che il nostro percorso verso l'Armageddon non sarà costante e regolare.

Ora sappiamo, ora abbiamo le prove, che i dirigenti dell'industria petrolifera sapevano.

Shell aveva pianificato un trasferimento radicale dal petrolio e dal gas verso forme di energia rinnovabili. Ma i mercati erano spaventati, gli investitori non avrebbero corso il rischio. E così abbiamo proseguito verso il crollo delle civiltà, il crollo dei nostri sistemi viventi, il crollo della biosfera.

Posso comprendere questa decisione soltanto se presumo che il virus, ancora una volta nella storia umana, abbia preso piede modificando il comportamento dell'ospite per soddisfare i suoi bisogni immediati, ma senza che la vita animale avesse la consapevolezza che alla fine avrebbe ucciso il suo ospite, il suo habitat, per poi annientare il suo stesso futuro.

Dobbiamo porci la domanda: la fine del capitalismo arriverà solo con la fine della civiltà umana come la conosciamo e, in effetti, con la fine della specie umana e della biosfera? 

Covid-19

È a questo punto che il nuovo coronavirus entra nella storia. Abbiamo un alto livello di certezza che il nuovo coronavirus - Covid-19 - abbia avuto origine nei pipistrelli.

Ci sono prove che i pipistrelli non si sarebbero mai infettati, che l'infezione non avrebbe interessato la popolazione umana e questa infezione non sarebbe diventata una pandemia globale, se non fosse stato per il vettore del capitalismo.

È a questo punto che il capitalismo non è solo metaforicamente un virus, ma il sistema capitalistico si trasforma in un virus reale, materiale.

Come mai è così? In primo luogo, la decisione del Partito Comunista Cinese di introdurre una forma di produzione capitalistica neoliberista in alcune aree del Paese aveva portato al disboscamento e all'invasione delle foreste.

I pipistrelli si ammalano quando sono stressati dall'industria e dalla deforestazione e sono molto più vulnerabili ai virus, che poi si diffondono e mutano. L'intrusione dell'industria zootecnica in nuove aree sembra aver creato i percorsi che poi hanno permesso al pipistrello infetto di infettare altre specie, e quindi in definitiva in noi.

Questo processo è stato previsto dagli scienziati da tempo, come dimostra il film "Contagion", che è stato scritto consultando scienziati del settore. 

Industria 

L'introduzione del capitalismo liberale in alcune regioni della Cina aveva anche esacerbato la disuguaglianza sociale, creando così un codazzo di benestanti che iniziò a concedersi lussi tra cui i mercati di carne "viva" e "umida" e cibi esotici come pipistrelli e pangolini.

Queste pratiche sono descritte come "cibi tradizionali cinesi", ma disgusterebbero la classe operaia di Pechino allo stesso modo in cui potrebbero disgustare chiunque nel Regno Unito.

L'esistenza di un'infrastruttura ipercapitalista globale ha permesso che il nuovo coronavirus non avesse un impatto su una piccola popolazione locale, ma che, invece, in poche settimane producesse una crisi globale.

L'industria aerea è diventata portatrice della malattia in tutti i continenti e in quasi tutti i paesi. I centri del capitale più collegati attraverso l'aviazione sono stati i primi ad essere colpiti. La Gran Bretagna ospita Heathrow, l'aeroporto più trafficato del mondo al di fuori degli Stati Uniti, ed è ora il centro della pandemia europea.

L'industria aeronautica dipende dai combustibili fossili più di ogni altra (non è prevista a breve la costruzione di aerei elettrici) e dalle sovvenzioni a quei combustibili.

Aviazione

Volare è una forma di elusione fiscale, perché gli aerei possono teoricamente fare rifornimento nel paese con le tasse più basse. Per questa ragione l'industria aeronautica ha una struttura off-shore. In quanto tale, non solo sfugge alla tassazione e alla regolamentazione sul clima, ma non contribuisce nemmeno alle finanze statali.

Queste stesse compagnie aeree hanno ricevuto centinaia di milioni di sterline ciascuna in sussidi statali solo nel Regno Unito. Il parassita continua a nutrirsi anche a rischio di uccidere l'ospite. Questi sono soldi sottratti al servizio sanitario nazionale ed agli interventi a favore del clima.

Il capitalismo - e in particolare il capitalismo neoliberista - ha creato le condizioni perfette per la pandemia. L'ideologia del neoliberismo ha minato lo status, l'efficacia e anche la base delle risorse per lo stato. 

La classe dirigente ha rinunciato alla politica e si è concentrata interamente sulla pura e semplice produzione di capitale. La finanziarizzazione del Regno Unito. 

La crisi del 2008 non ha potuto diventare una crisi globale terminale semplicemente perché è stato deciso di trasformarla in una crisi per lo Stato, e in particolare per lo stato sociale. 

Mercati

I servizi sanitari, i servizi sociali, i sistemi educativi, i sistemi di welfare sono stati tutti compromessi da quarant’anni di neoliberismo, accelerato nell'ultimo decennio di austerità.

L'infrastruttura non capitalistica avrebbe potuto prevenire la pandemia o almeno ridurne l'impatto. Il governo britannico ha riconosciuto che un nuovo virus influenzale sarebbe stato la più grande minaccia alla sicurezza nazionale e ha concluso, durante le prove che simulavano una pandemia nel 2016, che eravamo irrimediabilmente impreparati.

Ma ha trascorso i successivi quattro anni a esaurire le nostre scorte di DPI (dispositivi di protezione individuali)

La logica di mercato ha fatto sì che non si potesse investire nell'acquisto di mascherine e guanti, soprattutto quando gli sgravi fiscali per i più ricchi avevano fatto sì che lo stato non acquistasse DPI per tenerli in magazzino.

Il virus del capitalismo ha infettato la specie umana, modificandone il comportamento in modo che devastassimo il nostro ambiente naturale, e che eliminassimo e distruggessimo persino la nostra stessa ricchezza sociale. Ciò ha fatto ammalare il corpo politico ed è stato questo a creare un vettore in cui il vero virus, il nuovo coronavirus, potesse diffondersi così rapidamente e con conseguenze così devastanti. 

Pandemia

La crisi del nuovo coronavirus ha causato al momento 65.000 morti nel Regno Unito. Gli scienziati ritengono che finora meno del 10% della popolazione sia stato infettato.

Ciò suggerisce che solo in questo Paese possiamo aspettarci 600.000 morti. Questo è significativamente più di quanto il Regno Unito abbia sofferto durante la seconda guerra mondiale.

Chiaramente, il quadro internazionale è terrificante. Parleremo di numerosi milioni di morti. I leader mondiali avrebbero potuto impedire tutto ciò.

Avrebbero potuto chiudere, bloccare i voli, nel momento in cui The Lancet e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno avvertito di una potenziale pandemia.

Un programma globale di test, tracciamento, isolamento e compensazione avrebbe potuto contenere il virus a poche centinaia di migliaia di persone, sicché si sarebbe semplicemente estinto.

Limiti

Il nuovo coronavirus ha anche causato il più grande collasso economico mai registrato, probabilmente, nella storia del capitalismo. In Gran Bretagna abbiamo assistito a un calo della crescita economica del 20%.

Abbiamo avuto quaranta milioni di disoccupati negli Stati Uniti. La storia del capitalismo si avvicina alla fine della fase finale, dove il virus travolge ed esaurisce il suo ospite, dove l'ospite muore e il virus muore con lui. 

Il corpo politico, la biosfera è malata a morte. Se non curiamo presto il pianeta dal capitalismo, potrebbe essere troppo tardi. Ci sono sempre limiti alla crescita.

Il nuovo coronavirus nella sua forma attuale può continuare a infettare tutti, creando una risposta immunitaria e semplicemente estinguendosi. Il capitalismo può uccidere la biosfera e semplicemente estinguersi. La crisi climatica e della biodiversità non è stata risolta dal lockdown.

La fine del lockdown porta alla morte di numerose persone per il coronavirus e ci porta al collasso sociale dovuto al capitalismo fossile. 

Risposta

Persino adesso, l'unico modo in cui riesco a spiegarmi le azioni dei nostri leader mondiali è quello di credere che anche loro siano stati infettati da un virus, che agissero nell'interesse del capitale e non nell'interesse della specie umana, né nei loro propri interessi a lungo termine.

Il virus del capitalismo è radicato nel Regno Unito, nelle sue istituzioni come le scuole private, nelle università d’élite, nel suo Parlamento e nei suoi media.

Tutto è preso in ostaggio o hackerato nell'interesse del virus. Ci sono alcuni - Boris Johnson, George Osborne, Dominic Cummings - che potrebbero essere già nati infetti e che sono stati così sopraffatti dal virus che chiaramente non esiste più alcuna cura per loro. Testare. Tracciare. Isolare?

Abbiamo un disperato bisogno di una risposta immunitaria al virus del capitalismo: ne abbiamo avuto bisogno sin dalla prima infezione.

In effetti, quando si tratta di capitalismo, abbiamo bisogno dell'immunità di gregge. Il SSN, le case di cura, gli operatori sanitari, gli autisti degli autobus, i netturbini, gli insegnanti delle scuole, gli addetti ai lavori utili sono i nostri anticorpi.

Soluzioni

Nel loro insieme, formano la nostra difesa sia contro il coronavirus che contro il capitalismo. Il capitalismo, il neoliberismo, l'austerità hanno indebolito questo sistema e ci hanno resi vulnerabili quando il virus reale e materiale ci ha attaccato.

Per capire quanto siano connessi la distruzione ambientale, il colonialismo e la vulnerabilità al coronavirus, vale la pena fare un breve esercizio mentale.

Cosa avrebbe avuto una società basata sui bisogni umani piuttosto che sull'accumulazione di capitale, che non aveva nel novembre 2019?

Si può presumere che qualsiasi società di quel genere avrebbe la seguente infrastruttura:

1. Vaste aree di terreno riservate alla natura non umana. Questo è stato implementato in Russia nel 1918.

2. Un sistema per monitorare virus e malattie nei mammiferi e negli animali vulnerabili agli stessi agenti patogeni dell'uomo. Ciò esiste oggi, ma è gravemente sottofinanziato.

3. Un sistema di segnalazione globale e completamente trasparente per qualsiasi potenziale epidemia, simile ma con risorse migliori rispetto a quello utilizzato dall'OMS.

4. Un'autorità, preferibilmente specializzata e democratica, in grado di chiudere immediatamente l'industria aerea internazionale in presenza di una minaccia pandemica.

5. Una scorta di test e DPI in ogni nazione in modo che un regime di test, tracciamento e isolamento possa essere avviato entro poche ore (non dopo mesi), dopo eventuali infezioni.

6. Un consistente sistema a tutela della salute e del benessere che garantisca che le popolazioni siano nutrite, riparate e che stiano bene.

7. Una cultura del lavoro, col che intendiamo occupazioni che non esauriscano e stressino le persone e dove chiunque riporti sintomi, anche di un lieve raffreddore, può prendersi una pausa dal lavoro per riposarsi, isolarsi dai colleghi e riprendersi senza perdita di reddito.

Se il capitalismo è un virus, avremo bisogno di un vaccino. E quel vaccino è Black Lives Matter. Il vaccino è il socialismo.

Brendan Montague - redattore di The Ecologist. 

Traduzione di Iris Legge - Redazione di Antropocene.org

Fonte: The Ecologist 13.06.2021

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