Fonte: Wall Street International Magazine - 18.03.2021

È importante sottolineare che l’attuale epidemia da nuovo Coronavirus (SARS-CoV2) non è soltanto la prima grande pandemia del III millennio, ma anche la prima dell’Antropocene.

Diciamo questo a significare che non si tratta di una sorta di incidente di percorso: un evento biologico casuale, estemporaneo e imprevedibile. Ma di un episodio particolarmente drammatico, per le sue modalità di manifestazione e per le sue conseguenze a livello sanitario, sociale, economico-finanziario e politico (ancora non del tutto prevedibili) di una lunga crisi biologica conseguente alla “Guerra alla Natura” o, per usare le parole delle ultime due encicliche, alla sua stessa “Casa Comune” da parte di Homo sapiens sapiens. [...]

Una crisi biologica e sanitaria globale ampiamente prevista
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 ... NON si tratta di un’accusa generica al sistema globale, questo è solo il quadro generale. 
In realtà l’articolo sottolinea come:
⁃Da un lato le zoonosi dilaganti nei prossimi anni non potranno che produrre decine di virus potenzialmente pandemici e sono il prodotto degli allevamenti intensivi.. dell’uso di antibiotici per far crescere gli animali.. dello stravolgimento dell’ecosistema microbico planetario (e dei microbiota individuali). 
⁃Dall’altro l’inquinamento (in particolare atmosferico) stia determinando una SPROGRAMMAZIONE EPIGENETICA in centinaia di milioni di bambini e una INFIAMMAZIONE CRONICA delle arterie di centinaia di milioni di adulti...
⁃La pandemia in atto dimostra che si stanno congiungendo e potenziando questi due fattori: questo è il senso profondo dell’articolo... che su queste basi sottolinea come sia ASSURDO pensare di poter affrontare e risolvere la pandemia in atto e il problema più generale puntando SOLTANTO O ESSENZIALMENTE su farmaci e vaccini (come stanno facendo i paesi occidentali..)

Ernesto Burgio


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