Fonte: Climate&Capitalism - 28.10.2024

I jet privati ​​di ventitre super-ricchi hanno emesso in media 2.074 tonnellate di carbonio all'anno. Ciò equivale alle emissioni di 2.000 anni per ogni persona appartenente al 50 % più povero del mondo. In media, questi individui super-ricchi hanno preso 184 voli nel 2023, trascorrendo 425 ore in volo (Oxfam)



L'impronta di carbonio di un europeo super-ricco, accumulata in circa una settimana di utilizzo di super yacht e jet privati, corrisponde all'impronta di carbonio [prodotta in tutta la sua vita] da parte di una persona appartenente all'1% più povero del mondo, come dimostra un nuovo rapporto di Oxfam. Lo studio, Carbon Inequality Kills, analizza le emissioni di jet privati, yacht e investimenti economici inquinanti, in un contesto di crescenti timori per l'accelerazione del collasso climatico, in gran parte causato dalle emissioni delle persone più ricche.

«I super-ricchi in Europa stanno trattando il nostro pianeta come il loro parco giochi personale. I loro investimenti economici, i loro jet privati ​​e gli yacht non sono solo simboli di eccesso; stanno alimentando disuguaglianze, fame e persino morte», afferma Chiara Putaturo, esperta fiscale UE di Oxfam.

Il rapporto presenta nuove prove dettagliate di come le emissioni smisurate dei super-ricchi stiano accelerando il collasso climatico e creando il caos nelle vite e nelle economie. I paesi e le comunità più poveri del mondo hanno fatto il minimo per causare la crisi climatica, eppure ne subiscono le conseguenze più pericolose.

  • Un europeo ultra-ricco prende in media 140 voli all'anno, trascorrendo 267 ore in volo e producendo la stessa quantità di carbonio che un europeo medio produrrebbe in oltre 112 anni.

  • Nello stesso periodo, un utente di un superyacht emette la stessa quantità di carbonio che un comune europeo emetterebbe in 585 anni.

  • Meno di una settimana di emissioni provenienti dai superyacht e dai jet da parte di una delle trentuno persone più ricche dell'UE hanno superato le emissioni dell'intera vita di una persona appartenente all'1% più povero del mondo.

  • In media, cinquanta dei miliardari più ricchi del mondo emettono più carbonio attraverso i loro investimenti economici, jet privati ​​e yacht in poco più di un'ora e mezza rispetto a quanto fa una persona media nell'arco della sua intera vita.



Se il mondo continua a produrre le attuali emissioni, il bilancio del carbonio (la quantità di CO2 che può ancora essere immessa nell'atmosfera senza causare un aumento della temperatura globale oltre 1,5°C) sarà esaurito nel giro di circa quattro anni.

Tuttavia, se le emissioni di tutti corrispondessero a quelle dell'1% più ricco, il budget di carbonio sarebbe esaurito in meno di cinque mesi.

E se tutti iniziassero a emettere la stessa quantità di carbonio pari a quella dei jet privati ​​e dei superyacht del miliardario medio - dello studio di Oxfam - il budget sarebbe esaurito in due giorni.

Le emissioni derivanti dallo stile di vita dei miliardari sono nettamente superiori a quelle delle persone comuni, ma le emissioni derivanti dai loro investimenti economici sono ancora più elevate: le emissioni medie derivanti dagli investimenti di cinquanta dei miliardari più ricchi del mondo sono circa 340 volte superiori alle emissioni derivanti da jet privati ​​e superyacht messi insieme. Attraverso questi investimenti, i miliardari hanno un'enorme influenza su alcune delle più grandi aziende del mondo e ci stanno portando sull'orlo del disastro climatico.

Quasi il 40 % degli investimenti miliardari, analizzati nella ricerca di Oxfam riguarda settori altamente inquinanti: petrolio, estrazione mineraria, spedizioni e cemento. Le emissioni totali degli investimenti di trentasei dei miliardari più ricchi dell'UE equivalgono alle emissioni annuali di oltre 4,5 milioni di europei.

L'analisi di Oxfam individua tre aree critiche, fornendo ripartizioni nazionali e regionali, in cui le emissioni dell'1% più ricco dal 1990, stanno già avendo (e si prevede che avranno) conseguenze devastanti:

  • Disuguaglianza globale. Le emissioni dell'1% più ricco dell'UE hanno causato un calo della produzione economica globale di 179 miliardi di dollari USA dal 1990. L'impatto maggiore si avrà nei paesi meno responsabili del collasso climatico. A livello globale, i paesi a basso e medio reddito perderanno circa il 2,5% del loro PIL cumulativo tra il 1990 e il 2050 a causa della crisi climatica. L'Asia meridionale, il Sud-Est asiatico e l'Africa subsahariana perderanno rispettivamente il 3%, il 2,4% e il 2,4%. I paesi ad alto reddito, d'altro canto, accumuleranno guadagni economici.

  • Fame. Le emissioni dell'1 % più ricco dell'UE hanno causato perdite di raccolti a causa della crisi climatica. Queste perdite di raccolti avrebbero potuto fornire abbastanza calorie per sfamare quasi 900.000 persone all'anno tra il 1990 e il 2023. Questa cifra salirà a 1,7 milioni di persone all'anno tra il 2023 e il 2050.

  • Morte. Le emissioni dell'1 % più ricco dell'UE causeranno morti eccessive, legate all'aumento del calore, di circa 80.000 persone tra il 2020 e il 2120.


Traduzione di Alessandro Cocuzza 

Fonte: Climate&Capitalism 28.10.2024


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