Fonte: Focus on Africa - 04.01.2021

Hosea Jaffe, economista e storico sudafricano, nasceva cent’anni fa a Città  del  Capo.

Figlio di immigrati lituani in Sudafrica, Jaffe crebbe in una società sopraffatta dal razzismo e vide le gravi ingiustizie perpetrate in nome dell’apartheid. Rimase un anti-razzista per tutta la vita e fu critico delle affermazioni «eurorazziste» di Marx ed Engels.

Per Jaffe il colonialismo era la fonte, il vero sangue vitale del capitalismo/imperialismo, non un semplice effetto collaterale. La sua autobiografia prende perciò la forma del movimento della sinistra in Sudafrica e non solo. Scrive Samir Amin: «Le  memorie  che  Hosea  Jaffe  ci  lascia  sono  preziose. Sono  quelle  di  un  combattente  comunista  sudafricano che aveva capito che l’apartheid serviva con perfetta efficienza lo sviluppo del capitalismo in quella regione del mondo. Le sue analisi mettono in evidenza le disastrose conseguenze  dell’abbandono  della  prospettiva  internazionalista – inevitabilmente antiimperialista – da parte dei popoli degli Stati Uniti, dell’Europa e del Giappone».

Economista ma anche scrittore, Jaffe ha insegnato in Sudafrica, Kenya, Etiopia, Inghilterra e Lussemburgo. Aderente e teorico del Non European Unity Movement of South Africa. Tutti i suoi testi principali sono stati pubblicati in Italia da Jaca Book.

Fonte: FOCUS ON AFRICA