Fonte: Odissea - 09.11.2018

Il collasso ambientale non sarà la fine della vita sulla Terra, ma probabilmente della società e della specie umana.

Sono sotto gli occhi (e non solo questi) di tutti le conseguenze ambientali sempre più disastrose dell'inarrestabile aggravamento del riscaldamento climatico, ma esso è notevolmente più grave dell'ennesimo allarme lanciato di recente dalla Commissione Internazionale IPCC.


fonte: IPCC, IEA, ONU, WCD

Credo che nell'opinione pubblica non vi sia spesso molta chiarezza sui complessi processi che sono alla base dei cambiamenti ambientali e sui loro possibili sviluppi ed esiti, e che valga la pena cercare di esporli in maniera ordinata e possibilmente accessibile a tutti.
Per dirne una, ho l'impressione che dietro molte denunce sulle cause antropiche del riscaldamento globale, dietro i provvedimenti che si prendono, o spesso solo si auspicano – indubbiamente urgentissimi, ed anzi decisamente tardivi, e per lo più insufficienti – ci sia un presupposto non detto: cioè che se per incanto si potessero eliminare all'improvviso tutte le emissioni climalteranti, il clima comincerebbe a ristabilirsi, invertirebbe la tendenza che si è innescata e ritornerebbe, sia pure con tempi molto lunghi, verso le condizioni precedenti (anche se non è chiaro quali).
E in relazione con questo mi sembra che non ci si ponga il problema di quali potranno, in ogni caso, essere gli esiti – non dico certo “finali” perché la Terra non finirà, ma per lo meno per la società umana – del deterioramento ambientale, e di conseguenza sociale ed economico.

Ovviamente sono consapevole che gli sviluppi futuri non sono in alcun modo prevedibili, ma ritengo che – pur non essendo un climatologo ma un semplice fisico – sia possibile aggiungere qualche osservazione più specifica, e spero utile [...]

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Angelo Baracca
Professore di fisica, ora in pensione, presso Università di Firenze. Dagli anni ’70 partecipa al movimento antinucleare ed ecopacifista. Nel 1982 fu fra i fondatori dell’USPID (Unione Scienziati per il Disarmo) e nel 1999 fu promotore del Comitato Scienziate/i Contro la Guerra. Su fisica, energia nucleare e disarmo ha pubblicato: A Volte Ritornano. Il Nucleare (2005), L’Italia Torna al Nucleare (2008), Storia della fisica italiana (2017) e con Giorgio Ferrari Ruffino, Scram ovvero la fine del nucleare (2011), tutti da Jaca Book Editore. La sua ultima pubblicazione, coautrice Rosella Franconi, è Cuba: medicina, scienza e rivoluzione, 1959-2014 (2019) Zambon Editore. E’ editorialista per Pressenza.com sulle questioni nucleari e sull'etica nelle scienza.


Fonte: Odissea 09.11.2018