Marx's Ecology: Materialism and Nature, di John Bellamy Foster, Monthly Review, 2000.  Il progresso richiede la conquista della natura... Oppure no? Questo nuovo resoconto di J.B. Foster ribalta le interpretazioni convenzionali di Marx e nel contempo delinea un approccio più razionale all'attuale crisi ambientale.

Spesso si ritiene che Marx si preoccupasse solo della crescita industriale e dello sviluppo delle forze economiche. John Bellamy Foster esamina gli scritti ignorati di Marx sull'agricoltura capitalista e sull'ecologia del suolo, sul naturalismo filosofico e sulla teoria evolutiva. Dimostra che Marx, noto come potente critico della società capitalista, era anche profondamente interessato al cambiamento del rapporto dell'uomo con la natura.

Marx’s Ecology
si rifà a molti altri pensatori, tra cui Epicuro, Charles Darwin, Thomas Malthus, Ludwig Feuerbach, P. J. Proudhon e William Paley.

Ricostruendo una concezione materialista della natura e della società, Marx’s Ecology sfida lo spiritualismo prevalente nel moderno Green movement, indicando un metodo che offre soluzioni più durevoli e sostenibili alla crisi ecologica.





Nella migliore tradizione dell'erudizione marxista, John Bellamy Foster utilizza la storia delle idee non come una cortesia per il passato, ma come parte integrante delle questioni attuali. Egli dimostra la centralità dell'ecologia per una concezione materialista della storia e del materialismo storico per un movimento ecologico.
Richard Levins (Harvard University)

Marx’s Ecology è una lettura avvincente e stimolante, che apre in modo efficace e autorevole uno spazio nel regno sovrabbondante della teoria marxista, per un dibattito sul rapporto tra materialismo ed ecologia, per una seria riconsiderazione dell'assunto comune secondo cui l'opera di Marx ha poco da offrire al discorso ecologico, al di là di nuove e sporadiche osservazioni secondarie sugli effetti ambientali dello sviluppo capitalistico.
J. Christopher Kovats-Bernat - Human Ecology Review