Fonte: The Guardian - 14.06.2024

Il prossimo governo deve ridurre l'uso e la tossicità dei pesticidi prima che sia troppo tardi.



Gli esperti di fauna selvatica invitano ad intervenire contro i pesticidi, mentre crollano le popolazioni di insetti del Regno Unito



Le popolazioni di insetti del Regno Unito stanno diminuendo a ritmi allarmanti e il prossimo governo dovrà mettere in atto piani per monitorare e ridurre l'uso e la tossicità dei pesticidi prima che sia troppo tardi, dicono gli esperti di fauna selvatica.

Negli ultimi anni sono state sollevate preoccupazioni per le popolazioni di lombrichi, che sono diminuite di un terzo negli ultimi venticinque anni. Un progetto di citizen science [scienza partecipativa] che monitora gli insetti volanti nel Regno Unito ha rilevato un calo del 60% tra il 2004 e il 2021. L'indicatore generale, come dimostrano i dati del monitoraggio governativo, è in discesa dagli anni '70.

Tuttavia, nonostante le prove dell'effetto nocivo dei pesticidi sulla nostra popolazione di insetti, l'azione governativa va a rilento e gli esperti temono che il Regno Unito non riesca a monitorare correttamente l'uso dei pesticidi.

«Manca quasi del tutto un effettivo monitoraggio dell'uso dei pesticidi nell'agricoltura britannica», ha dichiarato Nick Mole, responsabile delle politiche del Pesticide Action Network UK. «Quel poco che abbiamo è incompleto, non aggiornato e su una scala così ampia da essere praticamente privo di significato».

«Il Regno Unito ha urgentemente bisogno di un registro, accessibile al pubblico, di tutti i pesticidi utilizzati nelle aziende agricole del Regno Unito, che venga presentato entro sei mesi dall'applicazione e che mostri i dati a livello di azienda agricola o, come minimo, per bacino idrografico. Dovremmo anche avere accesso ai dati sulle vendite dei pesticidi, informazioni che attualmente sono nascoste sotto il manto della riservatezza commerciale. Senza dati precisi, è impossibile valutare correttamente l'impatto dei pesticidi o prendere decisioni efficaci. In questo momento stiamo legiferando al buio».

Il governo conservatore doveva pubblicare nel 2018 il National Action Plan on the Sustainable Use of Pesticides (NAP) [Piano d'Azione Nazionale sull'Uso Sostenibile dei Pesticidi], che doveva definire gli obiettivi ed i piani per la riduzione e il monitoraggio dei pesticidi. Ma dopo sei anni non si è ancora concretizzato.

La 'Pesticide Collaboration', composta da ottantuno ONG, da accademici e da gruppi di agricoltori, tra cui RSPB, Buglife, British Beekeepers Association, Greenpeace e Nature Friendly Farming Network, ha definito le sue “linee guida” per quanto riguarda i requisiti del piano attualmente in ritardo.

Il documento afferma che: «Il Regno Unito si è impegnato a “ridurre il rischio complessivo dei pesticidi e delle sostanze chimiche altamente pericolose di almeno la metà” nel Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework [Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal] concordato alla Cop15. Questo dovrebbe ora riflettersi nella politica nazionale, e la normativa nazionale sui pesticidi deve andare oltre e usare le parole “uso”e “tossicità” invece di rischio».

Fonti laburiste hanno dichiarato che consulteranno immediatamente gli scienziati del Department for Environment Food and Rural Affairs (Defra) [Dipartimento per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali] se e quando il team [di scienziati] entrerà nel dipartimento dopo le elezioni.

Il partito ha già annunciato che porrà fine alle esenzioni per i pesticidi che uccidono le api e che sono stati messi fuori legge nell'UE, ma che il governo britannico ha approvato consecutivamente per quattro anni.

Quest'anno, il governo conservatore ha autorizzato l'uso del thiamethoxam, noto anche come Cruiser SB, sulle colture di barbabietola da zucchero, contro il parere dei suoi scienziati, secondo i quali avrebbe rappresentato una minaccia per le api. Il Prof. Dave Goulson, esperto di api dell'Università del Sussex, ha avvertito che un cucchiaino di questa sostanza chimica è sufficiente a uccidere 1,25 miliardi di api da miele. Anche una minuscola traccia di questa tossina può disturbare la capacità delle api di orientarsi e riprodursi, riducendo significativamente le loro possibilità di sopravvivenza.

In materia di pesticidi, il divario tra Regno Unito e Unione Europea è in aumento. Il Regno Unito non è riuscito a vietare trentasei pesticidi che sono vietati nell'UE, anche se i ministri hanno promesso che il Regno Unito non avrebbe abbassato gli standard ambientali derivati dall'UE dopo la Brexit.

Il Regno Unito non è riuscito a vietare 36 pesticidi il cui uso non è consentito nell'UE. Fotografia: Loop Images Ltd/Alamy


Gli attivisti hanno chiesto che il prossimo governo metta in atto una strategia adeguata per la riduzione dei pesticidi. Vicki Hird, responsabile per l'agricoltura di The Wildlife Trusts, ha dichiarato: «Gli insetti impollinatori, come le api e le falene, e i predatori dei parassiti delle colture, come le coccinelle e le libellule, sono alla base di un sistema alimentare produttivo e sostenibile. Eppure questi due gruppi di insetti sono diminuiti rispettivamente del 18% e del 34% dal 1970. L'eccessiva dipendenza dai prodotti chimici, unita alla perdita di habitat e ai cambiamenti climatici, potrebbe far crollare ulteriormente queste cifre. Ciò peggiorerebbe notevolmente la situazione per la fauna selvatica del Regno Unito e potrebbe rappresentare un disastro per la produzione alimentare del paese.

«Nonostante abbia dichiarato alcuni propositi positivi per ridurre l'uso dei pesticidi, l'attuale governo britannico non ha rivolto a questo problema l'attenzione che merita. All'inizio di quest'anno ha inviato al resto del mondo il segnale che gli insetti non hanno importanza, autorizzando per il quarto anno consecutivo l'uso sulle colture di barbabietola da zucchero di un pesticida vietato, il thiamethoxam. Vogliamo vedere la fine di queste autorizzazioni di emergenza, ed un piano adeguato per ridurre drasticamente l'uso dei pesticidi nei prossimi anni. Questo problema – e l'uso di sostanze chimiche pericolose – non deve essere messo da parte».

Richard Benwell, amministratore delegato di Wildlife and Countryside Link, ha dichiarato: «Il Regno Unito ha sottoscritto un impegno internazionale per dimezzare l'uso di pesticidi e di sostanze chimiche pericolose entro il 2030. I partiti politici dovrebbero offrire maggiori incentivi agli agricoltori per ridurre o cessare l'uso di pesticidi nelle loro aziende, vietare l'uso di pesticidi nelle aree urbane e rivedere le procedure alle autorizzazioni, in modo che le sostanze chimiche vietate non possano continuare a essere utilizzate in emergenza».

Nell'ambito dei nuovi incentivi agricoli post-Brexit, i programmi di gestione del territorio a favore dell'ambiente, premiano gli agricoltori che utilizzano meno pesticidi. Tuttavia, le aziende agricole sostengono che è necessario un maggiore sostegno e una maggiore formazione affinché gli agricoltori non temano di abbandonare l'uso dei pesticidi su cui hanno fatto affidamento per lungo tempo.

Martin Lines, amministratore delegato della Nature Friendly Farming Network, ha dichiarato: «Negli ultimi dieci-quindici anni abbiamo intrapreso un percorso di cambiamento. Ricordo di aver visto campi coltivati che avevano pochissimi lombrichi e quasi nessun uccello che seguiva l'aratro, così abbiamo cambiato il modo di gestire il suolo per ridurre l'alterazione e aumentare la materia organica che nutre i lombrichi. Di conseguenza, ho visto aumentare notevolmente il numero di lombrichi e migliorare la salute del suolo».

«Un terreno più sano porta a colture più sane, che a loro volta portano a una riduzione delle malattie e dell'uso di fungicidi per controllarle. La conoscenza del ruolo degli insetti predatori, degli impollinatori, degli invertebrati e dei coleotteri nella gestione e nel controllo dei parassiti mi ha portato a modificare le pratiche agricole e di creare una maggiore diversità di habitat nel nostro paesaggio agricolo. Le siepi ricche di fiori ed i margini erbosi che abbiamo inserito all'interno e intorno ai nostri terreni, ospitano gli insetti predatori e gli impollinatori che ora regolano la presenza della maggior parte dei nostri parassiti. Questo mi ha permesso di smettere del tutto di usare insetticidi».



Helena Horton

Traduzione di Alessandro Cocuzza

Fonte: The Guardian 14.06.2024