Fonte: Climate&Capitalism - 31.05.2024
L'ultima edizione di World Health Statistics, pubblicata il 24 maggio dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, rivela che la pandemia da COVID-19 ha invertito la tendenza al costante aumento dell'aspettativa di vita alla nascita e dell'aspettativa di vita in buona salute alla nascita.
In soli due anni, la pandemia ha spazzato via quasi un decennio di progressi nel miglioramento dell'aspettativa di vita. Tra il 2019 e il 2021, l'aspettativa di vita globale è scesa di 1,8 anni, a 71,4 anni (tornando al livello del 2012). Allo stesso modo, l'aspettativa di vita globale in buona salute è diminuita di 1,5 anni, passando nel 2021 a 61,9 anni (tornando al livello del 2012).
Gli effetti sono stati avvertiti in modo diseguale in tutto il mondo. Le Americhe e il Sud-Est asiatico sono stati i più colpiti, con un calo dell'aspettativa di vita di circa 3 anni e dell'aspettativa di vita in buona salute di 2,5 anni tra il 2019 e il 2021. Al contrario, la regione del Pacifico occidentale è stata colpita in misura minima nei primi due anni della pandemia, con una perdita di meno di 0,1 anni nell'aspettativa di vita e di 0,2 anni nell'aspettativa di vita in buona salute.
La pandemia da COVID-19 è emersa rapidamente come una delle principali cause di morte, classificandosi come la terza causa di mortalità a livello globale nel 2020 e la seconda nel 2021. In questo periodo si sono perse quasi tredici milioni di vite. Le ultime stime rivelano che, tranne nelle regioni africane e del Pacifico occidentale, questa pandemia è stata tra le prime cinque cause di morte, diventando in particolare la prima causa di morte nelle Americhe per entrambi gli anni.
Traduzione di Alessandro Cocuzza
Fonte: Climate&Capitalism 31.05,2024
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