Fonte: Climate&Capitalism - 15.09.2023

La diminuzione della resilienza porta il pianeta sempre più vicino a punti di non ritorno catastrofici.


Il quadro dei limiti planetari, pubblicato per la prima volta nel 2009, è stato completamente aggiornato e mappato. I risultati mostrano che sei dei nove limiti ambientali globali sono stati definitivamente superati e uno, l’acidificazione degli oceani, è molto vicino a tale limite. Solo la riduzione dell'ozono e gli aerosol atmosferici sono chiaramente presenti entro livelli operativi sicuri.



Aggiornamento del 2023 al quadro dei limiti planetari. La zona verde è lo spazio operativo sicuro. Il giallo e rosso rappresentano la zona a rischio crescente. Il viola indica la zona ad alto rischio in cui c’è un’elevata certezza che le condizioni dell’Olocene siano state superate, riflettendo uno sconvolgimento umano senza precedenti del Sistema Terra.



Sebbene oltrepassare un confine non equivalga a cambiamenti drastici che avvengono da un giorno all’altro, insieme [i limiti] segnano una soglia critica per l’aumento dei rischi per la stabilità del Sistema Terra e per il mantenimento delle uniche condizioni ambientali in cui sappiamo con certezza che la civiltà umana può prosperare.

Come afferma il coautore e ricercatore del Centro, Johan Rockström: «Non sappiamo per quanto tempo potremo continuare a trasgredire questi limiti chiave prima che le pressioni combinate portino a cambiamenti e danni irreversibili».

L’aggiornamento, pubblicato sulla rivista «Science Advances», spiega che ciascun limite definisce un processo ecologico globale che è «fondamentale per mantenere la stabilità e la resilienza del sistema Terra nel suo insieme». Se i nove limiti fossero rispettati, la Terra potrebbe rimanere nelle condizioni planetarie relativamente stabili e calde che hanno prevalso negli ultimi 12.000 anni, periodo durante il quale si svilupparono tutte le civiltà umane. Invece, quel periodo, noto come Olocene, sta lasciando il posto a «uno stato senza precedenti nella storia umana», l’epoca dell’Antropocene.

«Le posizioni dei limiti non delimitano né prevedono spostamenti di soglia singolari nello stato del sistema Terra. Sono posti a un livello in cui le prove disponibili suggeriscono che un’ulteriore perturbazione del processo individuale potrebbe potenzialmente portare a un cambiamento planetario sistemico alterando e rimodellando radicalmente le dinamiche e i modelli spaziotemporali delle interazioni geosfera-biosfera e i loro feedback. …


«Attualmente, le perturbazioni antropiche dell’ambiente globale vengono affrontate principalmente come se fossero questioni separate, ad esempio il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità o l’inquinamento. Questo approccio, tuttavia, ignora le interazioni non lineari di queste perturbazioni e i conseguenti effetti aggregati sullo stato complessivo del Sistema Terra. I limiti planetari portano una comprensione scientifica degli impatti ambientali globali di origine antropica in un quadro che richiede di considerare lo stato del Sistema Terra nel suo complesso».


Rockström afferma che gli autori del rapporto sono profondamente preoccupati per gli eventi climatici estremi che quest’anno colpiranno le società di tutto il pianeta. «Ma ciò che ci preoccupa, ancora di più, sono i crescenti segnali di diminuzione della resilienza planetaria, manifestati dalla violazione dei limiti planetari, che ci avvicina a punti critici e chiude la finestra per avere qualsiasi possibilità di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C».


Per informazioni complete su come vengono definiti e misurati i limiti planetari aggiornati e quali possono essere gli effetti del loro superamento, si veda Katherine Richardson et al., Earth beyond six of nine planetary boundaries, «Science Advances», 13 settembre 2023 (pdf)



Traduzione di Alessandro Cocuzza - Redazione di Antropocene.org

Fonte: Climate&Capitalism 15.09.2023


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