Fonte: Climate&Capitalism - 15.10.2023

Una nuova ricerca dimostra che il declino degli insetti rappresenta una grave minaccia per importanti colture tropicali.


Un importante studio di Ian Angus sullo sterminio degli insetti è stato tradotto e pubblicato in quattro parti su Antropocene.org:

nella prima parte si discute del forte calo delle popolazioni di insetti in tutto il mondo.
nella seconda parte si discute del ruolo delle monocolture.
nella terza parte si discute della guerra chimica contro gli insetti.
nella quarta parte si discute di come l'ingegneria genetica e i diserbanti accelerino l'assalto del capitalismo alla vita degli insetti.


Questo comunicato stampa, pubblicato il 12 ottobre dall'University College di Londra (UCL), conferma e sottolinea ulteriormente i pericoli creati dalla massiccia distruzione degli insetti.


Piante di caffè e cacao a rischio per la perdita di impollinatori

Colture tropicali come il caffè, il cacao, l'anguria e il mango potrebbero essere a rischio a causa della perdita di insetti impollinatori, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'UCL e del Natural History Museum.

Pubblicato su Science Advances, lo studio esplora la complessa interazione tra i cambiamenti climatici, i cambiamenti nell'uso del suolo e il loro impatto sulla biodiversità degli insetti impollinatori, e rivela notevoli ripercussioni sull'impollinazione globale delle colture.

Lo studio, che ha raccolto i dati di 1.507 siti coltivati di varie parti del mondo e ha catalogato 3.080 specie di insetti impollinatori, mette in luce una tendenza preoccupante: la pressione combinata del cambiamento climatico e delle attività agricole ha portato a una diminuzione sostanziale sia dell'abbondanza che della ricchezza degli insetti impollinatori.

Le colture che dipendono in qualche misura dall'impollinazione animale costituiscono circa il 75% delle colture. Il modello creato dal team di ricerca ha esaminato quali colture dipendenti dall'impollinazione fossero maggiormente a rischio fino al 2050, nella speranza di fornire un avvertimento alle comunità agricole e di tutela.

L'autore principale, il dottor Joe Millard, che ha completato lo studio nell'ambito del suo dottorato di ricerca presso l'UCL Centre for Biodiversity & Environment Research, prima di trasferirsi al Natural History Museum di Londra, ha dichiarato:

«La nostra ricerca indica che i paesi tropicali sono probabilmente i più a rischio, per quanto riguarda la produzione di colture, a causa della perdita di impollinatori e soprattutto per l'interazione fra cambiamenti climatici e uso del suolo. Mentre i rischi localizzati sono più elevati in regioni come l'Africa sub-sahariana, il Sud America settentrionale e il Sud-Est asiatico, le implicazioni di questo fenomeno si estendono a livello globale attraverso il commercio di colture dipendenti dall'impollinazione».


I paesi tropicali sono stati identificati come le regioni più vulnerabili all'interazione tra cambiamenti climatici e uso del suolo, il che significa che colture come il caffè, il cacao, il mango e l'anguria, che dipendono tutte dall'impollinazione degli insetti, sono le più a rischio. Queste colture svolgono un ruolo vitale sia nelle economie locali che nel commercio globale e la loro riduzione potrebbe far crescere l'insicurezza economica per milioni di piccoli agricoltori in queste regioni.

Il dottor Millard prosegue:

«Con la riduzione degli insetti, dovuto all'incapacità di far fronte agli effetti interagenti del cambiamento climatico e dell'uso del suolo, diminuiranno anche le colture che fanno affidamento su di essi come impollinatori. In alcuni casi, queste colture potrebbero essere impollinate a mano, ma ciò richiederebbe più manodopera e costi maggiori».


Lo studio sottolinea anche quanto sia importante l'abbondanza e la ricchezza degli impollinatori nel fornire questa funzione. È evidente che gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici potrebbero ridurre in modo significativo il rischio per la produzione agricola futura, ma le minacce rimangono.

Mentre il mondo è alle prese con la complessa rete di cambiamenti climatici, uso del suolo e perdita di biodiversità, questo studio serve a ricordare l'interconnessione degli ecosistemi e il ruolo determinante svolto dagli impollinatori nel sostenere l'agricoltura e la sicurezza alimentare.

Un altro importante autore dello studio, Il dottor Tim Newbold (UCL Centre for Biodiversity & Environment Research, UCL Biosciences), ha dichiarato:

«Il cambiamento climatico pone gravi minacce non solo all'ambiente naturale e alla biodiversità, ma anche al benessere umano, poiché la perdita degli impollinatori può minacciare il sostentamento delle persone che in tutto il mondo dipendono da colture che necessitano dell'impollinazione animale. I nostri risultati sottolineano l'urgente bisogno di intraprendere un'azione globale per mitigare i cambiamenti climatici, insieme agli sforzi per rallentare i cambiamenti nell'uso del suolo e proteggere gli habitat naturali al fine di evitare di danneggiare gli insetti impollinatori».



Questo è l'Abstract dello studio cui si fa riferimento nel comunicato stampa dell'UCL

Importanti colture tropicali a rischio di perdita di impollinatori a causa del cambiamento climatico e dell’uso del suolo

Science Advances - 12 ottobre 2023

La biodiversità degli insetti impollinatori sta cambiando rapidamente, con potenziali conseguenze per l'impollinazione delle colture. Tuttavia, il ruolo delle interazioni tra uso del suolo e clima, nei cambiamenti della biodiversità degli impollinatori, così come i conseguenti effetti economici dovuti ai cambiamenti nell'impollinazione delle colture, rimangono poco conosciuti.

Presentiamo una valutazione globale degli effetti interattivi del cambiamento climatico e dell'uso del suolo sull'abbondanza e la ricchezza degli impollinatori, e le previsioni del rischio per l'impollinazione delle colture derivante da tali cambiamenti. Utilizzando un database contenente 2673 siti e 3080 specie di insetti impollinatori, dimostriamo che la combinazione interattiva di agricoltura e cambiamenti climatici è associata a una forte riduzione degli insetti impollinatori.

Di conseguenza, si prevede che i paesi tropicali subiranno i maggiori rischi alla produzione agricola a causa della perdita di impollinatori. Il rischio localizzato è più elevato e si prevede che aumenti più rapidamente nelle regioni dell'Africa subsahariana, del Sud America settentrionale e del Sud-Est asiatico. Anche solo per la perdita di impollinatori, i cambiamenti climatici e l'uso dei terreni agricoli potrebbero rappresentare un rischio per il benessere umano.


Ian Angus


Traduzione di Alessandro Cocuzza - Redazione di Antropocene.org

Fonte: Climate&Capitalism 15.10.2023


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