Fonte: Morning Star - 24.01.2023

Gli indigeni che muoiono di fame in Brasile sono stati trasportati oggi in aereo dallo Stato settentrionale di Roraima per ricevere cure urgenti, dopo che il nuovo governo di sinistra ha dichiarato l'emergenza sanitaria.

Centinaia di bambini Yanomami sono morti negli ultimi anni a causa della malnutrizione e dell'acqua contaminata da mercurio a causa delle estrazioni e al disboscamento della zona, ricca di oro, diamanti e minerali.

Il presidente Luiz Inacio “Lula” da Silva ha accusato il suo predecessore di estrema destra Jair Bolsonaro di aver commesso un genocidio contro la tribù della foresta pluviale. Lula ha visitato la zona sabato in seguito alle segnalazioni di malnutrizione [della popolazione indigena] e si è detto scioccato da ciò che ha trovato.

Si stima che circa ventottomila indigeni vivano nella riserva Yanomami in villaggi semipermanenti sparsi, sopravvivendo grazie alla caccia e all'agricoltura su piccola scala.

Sotto Bolsonaro, il governo brasiliano ha indebolito le protezioni ambientali e ha aperto le riserve indigene all'estrazione mineraria, al disboscamento e all'agricoltura a spese della gente del posto. Si stima che circa ventimila minatori illegali operino all'interno della riserva Yanomami e nel 2021 i minatori hanno aperto il fuoco sulla comunità utilizzando armi automatiche.

Il ministro dell'Interno Flavio Dino ha accusato il precedente governo di aver abbandonato la comunità indigena e ha promesso un'inchiesta.
Il ministro dei popoli indigeni Sonia Guajajara ha dichiarato: «Dobbiamo ritenere responsabile il governo precedente per aver permesso che questa situazione peggiorasse al punto da ritrovare adulti che pesano come bambini e bambini ridotti pelle e ossa».

I membri della campagna Survival International hanno chiesto un piano in sei punti per affrontare la crisi, tra cui l’espulsione dei minatori, l'invio di squadre sanitarie e il perseguimento penale di politici e imprese che hanno tratto profitto dal genocidio.

Sarah Shenker, responsabile di Survival Brasile, ha affermato che i primi segnali di azione di Lula sono incoraggianti, aggiungendo di essere contenta che l'abbia «chiamato per quello che è: un genocidio». Ha inoltre dichiarato: «La crisi sanitaria catastrofica senza precedenti che sta travolgendo il popolo yanomami nel Nord del Brasile è un genocidio che è in atto da anni. L'ex presidente Bolsonaro ha deliberatamente aperto le porte del territorio e ha incoraggiato migliaia di cercatori d'oro ad affluirvi. Ha smantellato il servizio sanitario indigeno; applaudito ai minatori che invadevano i territori indigeni; e ha ignorato i disperati appelli all'azione delle organizzazioni indigene, di Survival e di molte altre, quando la portata della crisi è diventata chiara».


Ceren Sagir

Traduzione di Alessandro Cocuzza - Redazione di Antropocene.org

Fonte
: Morning Star 24.01.2023