La tragedia della lavoratrice. L'alba del Proletarocene, di Salvage Collective, Produzioni Nero, 2022.
Il cambiamento climatico è ormai irreversibile, il pianeta corre dritto verso l’apocalisse. La piena coscienza della portata di quel che ci aspetta e degli effetti che produrrà su ogni aspetto delle nostre vite non può che accompagnarsi allo stupore per non aver ancora fatto niente. Perché non c’è una riunione di emergenza a settimana in ogni città, in ogni paese o quartiere?
Perché non ammettiamo che il disastro climatico e ambientale è una diretta conseguenza dei processi di accumulazione infinita che perpetuano il capitalismo? È possibile creare un orizzonte comunista che offra una nuova alba al crepuscolo planetario?
La tragedia della lavoratrice è un pamphlet brillante e rigoroso che riflette sulla pulsione di morte del capitalismo, sui complicati legami della sinistra con i combustibili fossili e le false promesse del «capitalismo verde», e sull’ondata «ecofascista» che avanza pericolosamente all’aumentare delle migrazioni climatiche. In risposta alla crisi planetaria, gli autori propongono un «Comunismo Salvage», un programma di ristrutturazione e riparazione che deve precedere qualsiasi comunismo di lusso. Mobilitando esplicitamente il pessimismo politico come spinta rivoluzionaria e antidoto alle derive ecomoderniste della sinistra, La tragedia della lavoratrice chiama a immaginare un futuro alternativo capace di rimediare alle devastazioni del capitalismo e rigenerare il mondo. Prima che sia troppo tardi.
In questo libro il formidabile Collettivo Salvage affronta la questione fondamentale del nostro tempo: la crisi ecologica. Il risultato è il saggio più bello e urgente mai scritto sul significato della catastrofe climatica nella lotta per il comunismo, nel passato, nel presente e nel futuro. - Andreas Malm
Una lettura essenziale che chiarisce la logica produttiva-distruttiva del capitalismo e il danno ecologico che ha inflitto. - Morning Star
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