Fonte: Climate&Capitalism - 06.11.2022

L'innalzamento del livello del mare accelera, lo scioglimento dei ghiacciai europei infrange ogni record, il clima estremo provoca devastazione.


Gli ultimi otto anni si avviano ad essere gli otto più caldi mai registrati, caratterizzati da un aumento delle concentrazioni di gas serra e dal calore accumulato. Ondate di caldo estremo, siccità e inondazioni devastanti hanno colpito milioni di persone e sono costate quest'anno miliardi, secondo il World Meteorological Organization’s provisional State of the Global Climate in 2022 report. [Rapporto provvisorio sullo stato del clima globale nel 2022 dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale].

I segni rivelatori e gli impatti dei cambiamenti climatici stanno diventando più drammatici. Il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato dal 1993. Da gennaio 2020 è aumentato di quasi 10 mm, raggiungendo un nuovo record quest'anno. Gli ultimi due anni e mezzo da soli rappresentano il 10% dell'innalzamento complessivo del livello del mare da quando sono iniziate le misurazioni satellitari quasi trent’anni fa.

Il 2022 è stato un anno eccezionalmente pesante per i ghiacciai delle Alpi europee, con indicazioni iniziali di uno scioglimento da record. La calotta glaciale della Groenlandia ha perso massa per il ventiseiesimo anno consecutivo e a settembre per la prima volta ha piovuto (anziché nevicato).

La temperatura media globale nel 2022 è attualmente stimata a circa 1,15 [da 1,02 a 1,28] °C al di sopra della media preindustriale del 1850-1900. Un raro triplo raffreddamento dovuto alla Niña significa che il 2022 sarà probabilmente “soltanto” il quinto o il sesto anno più caldo. Tuttavia, ciò non inverte la tendenza a lungo termine; è solo questione di tempo prima che si registri un altro anno in assoluto più caldo.

Infatti, il riscaldamento continua. Si stima che la media decennale per il periodo 2013-2022 sia di 1,14 [1,02-1,27] °C al di sopra della linea di base preindustriale del 1850-1900. Questo dato si confronta con il 1,09°C del periodo 2011-2020, secondo le stime del Sesto Rapporto di Valutazione dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Il calore degli oceani ha raggiunto livelli record nel 2021 (l'ultimo anno valutato), con un tasso di riscaldamento particolarmente elevato negli ultimi 20 anni.

Presentando il rapporto, il Segretario generale dell'OMM Petteri Taalas ha dichiarato:

«Maggiore è il riscaldamento, peggiori gli impatti. I livelli di anidride carbonica nell'atmosfera sono talmente elevati che il limite di 1,5°C previsto dall'Accordo di Parigi è a malapena raggiungibile.

 «Per molti ghiacciai è già troppo tardi e lo scioglimento continuerà per centinaia, se non per migliaia di anni, con importanti implicazioni per la sicurezza idrica. Il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato negli ultimi trent’anni. Anche se lo misuriamo ancora in termini di millimetri all'anno, la cifra ammonta da mezzo metro a un metro al secolo e questa rappresenta una minaccia grave e a lungo termine grave per molti milioni di abitanti delle coste e degli Stati a bassa altitudine.

 «Troppo spesso, sono i meno responsabili del cambiamento climatico a soffrire di più, come abbiamo visto con le terribili inondazioni in Pakistan e la mortale e lunga siccità nel Corno d'Africa. Ma anche le società ben preparate a tali eventi quest'anno sono state devastate da fenomeni estremi, come dimostrano le prolungate ondate di caldo e la siccità in gran parte dell'Europa e della Cina meridionale. Il clima sempre più estremo rende più importante che mai garantire che tutti gli abitanti della Terra abbiano la possibilità di disporre di tempestivi allarmi salvavita».



I punti salienti del rapporto


Le concentrazioni dei principali gas serra – anidride carbonica, metano e protossido di azoto – hanno nuovamente raggiunto nel 2021 livelli record. L'aumento annuale della concentrazione di metano è stato il più alto mai registrato. I dati delle principali stazioni di monitoraggio mostrano che i livelli atmosferici dei tre gas hanno continuato ad aumentare nel 2022.

Temperatura: si stima che la temperatura media globale nel 2022 sarà di circa 1,15 [da 1,02 a 1,28] °C superiore alla media del 1850-1900. Gli anni dal 2015 al 2022 saranno probabilmente gli otto anni più caldi mai registrati. Le condizioni determinate da La Niña hanno dominato dalla fine del 2020 e si prevede che continueranno fino alla fine del 2022. Il perdurare de La Niña ha mantenuto le temperature globali relativamente “basse” negli ultimi due anni, anche se superiori all'ultima significativa La Niña del 2011.

Ghiacciai e ghiaccio: nelle Alpi europee, nel 2022 sono stati battuti i record di scioglimento dei ghiacciai. Sono state misurate perdite medie di spessore comprese tra i 3 e gli oltre 4 metri in tutto l’arco alpino, nettamente superiori a quelle registrate nel 2003, il precedente anno record.

In Svizzera, secondo le prime misurazioni, tra il 2021 e il 2022 è andato perso il 6% del volume dei ghiacciai. Per la prima volta nella storia, la neve non ha superato la stagione estiva nemmeno nei siti di misurazione più alti e quindi non si è verificato alcun accumulo di ghiaccio fresco. Tra il 2001 e il 2022 il volume dei ghiacciai svizzeri è sceso da 77 km3 a 49 km3, con un calo di oltre un terzo.

La scarsità del manto nevoso alla fine dell'inverno e le ripetute coperture di polvere sahariana hanno creato lo scenario per una perdita di ghiaccio senza precedenti tra maggio e inizio settembre, a causa delle lunghe e intense ondate di calore.

Il livello medio globale del mare è aumentato di circa 3,4 ± 0,3 mm all'anno nei trent’anni (1993-2022) di registrazione degli altimetri satellitari. Il tasso è raddoppiato tra il 1993-2002 e il 2013-2022 e il livello del mare è aumentato di circa 5 mm tra gennaio 2021 e agosto 2022. L'accelerazione è dovuta alla crescente fusione dei ghiacci.

Il calore dell'oceano: L'oceano immagazzina circa il 90% del calore accumulato dalle emissioni umane di gas serra. Nel 2021 (ultimo anno per il quale sono disponibili i dati) la parte superiore dell'oceano, fino a 2000 metri di profondità, ha continuato a riscaldarsi fino a raggiungere livelli record. I tassi di riscaldamento sono particolarmente elevati negli ultimi due decenni. Si prevede che continuerà a riscaldarsi in futuro, un cambiamento irreversibile su scale temporali centenarie o millenarie.

Complessivamente, il 55% della superficie oceanica ha registrato almeno un’ondata di caldo marino nel 2022. Al contrario, solo il 22% della superficie oceanica ha sperimentato un'ondata di freddo marino. Le ondate di calore marine stanno diventando sempre più frequenti, a differenza delle ondate di freddo.

L'estensione del ghiaccio marino artico è stata inferiore alla media sul lungo termine (1981-2010) per la maggior parte dell'anno. L'estensione di settembre è stata di 4,87 milioni di km2, ovvero 1,54 milioni di km2 al di sotto della media sul lungo termine. L'estensione del ghiaccio marino antartico è scesa a 1,92 milioni di km2 il 25 febbraio, il livello più basso mai registrato e quasi un milione di km2 al di sotto della media sul lungo termine.

Clima estremo: In Africa orientale, le precipitazioni sono state inferiori alla media in quattro stagioni umide consecutive, le più lunghe degli ultimi quarant’anni, con indicazioni che anche la stagione attuale potrebbe essere secca. A causa della persistente siccità e di altri fattori aggravanti, si stima che tra i 18,4 e i 19,3 milioni di persone abbiano affrontato livelli di “crisi” alimentare o livelli peggiori di insicurezza alimentare acuta prima del giugno 2022. Le agenzie umanitarie avvertono che un’altra stagione al di sotto della media probabilmente provocherà il fallimento dei raccolti e aggraverà ulteriormente la situazione di insicurezza alimentare in Kenya, Somalia ed Etiopia.

Le piogge record di luglio e agosto hanno provocato vaste inondazioni in Pakistan. Ci sono stati almeno 1.700 morti e 33 milioni di persone colpite. 7,9 milioni di persone sono state sfollate. Le inondazioni sono arrivate dopo un'ondata di caldo estremo in marzo e aprile sia in India che in Pakistan.

La regione dell'Africa meridionale è stata colpita da una serie di cicloni per due mesi all'inizio dell'anno, che hanno colpito duramente il Madagascar con piogge torrenziali e inondazioni devastanti. L'uragano Ian ha causato danni ingenti e perdite di vite umane a Cuba e nel Sud-Ovest della Florida a settembre.

Ampie zone dell'emisfero settentrionale sono state eccezionalmente calde e secche. In Cina si è verificata l'ondata di calore più estesa e duratura da quando esistono i registri nazionali e la seconda estate più secca mai registrata. Il fiume Yangtze a Wuhan ha raggiunto il livello più basso mai registrato in agosto.

Ampie zone dell'Europa hanno sofferto di ripetuti episodi di caldo estremo. Il Regno Unito ha registrato un nuovo record nazionale il 19 luglio, quando la temperatura ha superato per la prima volta i 40°C. Questo fenomeno è stato accompagnato da una persistente e dannosa siccità e da incendi selvaggi. I fiumi europei, tra cui il Reno, la Loira e il Danubio, hanno raggiunto livelli estremamente bassi.


Traduzione di Alessandro Cocuzza - Redazione di Antropocene.org

Fonte: Climate&Capitalism 06.11.2022


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