Fonte: CounterCurrents.org - 02.03.2024
La temperatura dell'Oceano Atlantico settentrionale sta attraversando una fase di caldo torrido.
Secondo una nuova ricerca, le temperature degli oceani... «hanno superato i precedenti record di calore per almeno sette anni di fila». (Fonte: Lijing Cheng, et al., New Record Ocean Temperatures and Related Climate Indicators in 2023, «Advances in Atmospheric Sciences», Gennaio 2024).
Certo, non c'è da scherzare, visto che gli oceani assorbono il 90% del calore planetario. Forse è troppo e troppo in fretta per essere sopportato. Oppure, si tratta di un grosso rutto o potrebbe essere qualcosa di molto peggiore?
Il calore degli oceani rappresentato su un grafico mostra un consistente innalzamento quasi verticale nell'ultimo anno. Questa è la famosa “mazza da hockey” di Michael Mann applicata alla temperatura degli oceani! La scienza del clima non ha mai registrato relativamente al riscaldamento degli oceani uno scossone così forte verso l'alto. Forse è in corso qualcosa di grosso o addirittura di più grosso.
Un recente titolo del New York Times del 27 febbraio 2023, racconta che: Scientists Are Freaking Out About Ocean Temperatures [Gli scienziati stanno impazzendo per le temperature oceaniche], suggerendo che potrebbe essere indicativo di sviluppi che vanno al di là di ogni aspettativa della scienza tradizionale. Il gennaio 2024 è stato l'ottavo anno consecutivo in cui le temperature globali hanno «superato i record precedenti». Il Nord Atlantico ha raggiunto temperature da record e le ha mantenute per un anno intero. Secondo gli scienziati: «È semplicemente sorprendente, non sembra vero!». (NYT)
Ma è vero!
E dovrebbe scuotere e far tremare ogni persona del pianeta perché i loro leader, che dovrebbero affrontare problemi come questo, dormono, dormono profondamente!
Non è solo il Nord Atlantico a comportarsi in modo preoccupante. A Sud, secondo Matthew England, professore dell'Università del Nuovo Galles del Sud: «Il ghiaccio marino intorno all'Antartico non cresce... La temperatura sta andando fuori scala. È come un presagio del futuro» (ibid.)
Il riscaldamento globale sembra essere contagiosamente diffuso da Nord a Sud in tutto il mondo. Sono tempi strani che richiedono molta attenzione da parte delle nazioni/stati del mondo, che sono bersaglio facile di un innalzamento sorprendentemente rapido delle acque marine e di una serie di altri preoccupanti incidenti ecosistemici.
Impatto dell'accelerazione del calore oceanico
Secondo Global Climate Change – Vital Signs of the Planet: Accelerating ocean warming della NASA [Gli effetti vitali del pianeta riguardo all’accelerazione del riscaldamento degli oceani sono]: (1) aumenta l'innalzamento del livello del mare a causa dell'espansione termica; (2) si accelera lo scioglimento delle principali calotte glaciali, che sta già iniziando a cascata in tutto il pianeta, facendo aumentare direttamente il livello del mare; (3) si intensificano gli uragani; (4) la salute generale degli oceani peggiora con perdita di biodiversità.
Ad esempio, l'evento Blob nell'Oceano Pacifico ha gettato le basi di ciò che ci si può aspettare dal calore degli oceani. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA): «Un'ondata di calore marino senza precedenti, nota come ‘Blob’, ha dominato il Pacifico nord-orientale dal 2013 al 2016, sconvolgendo gli ecosistemi in un'ampia fascia dell'Oceano Pacifico. Questo ha portato a un crollo ecologico, causando un collasso della pesca e causando disastri nel settore». (The Ongoing Marine Heat Waves in U.S. Waters, Explained, National Oceanic and Atmospheric Administration, 24 luglio 2023).
Se nel periodo 2013-16 si è verificato un collasso delle attività della pesca, che dire dell'odierno surriscaldamento dell'oceano? Il Blob è diverso da qualsiasi altra cosa sperimentata lungo la costa occidentale: dal Golfo dell'Alaska a Baja, in California (Messico) la temperatura della superficie del mare ha raggiunto livelli di 7°F sopra la media.
Il “collasso della pesca” sperimentato dieci anni fa, oltre all’esaurimento degli stock ittici, come quello attuale, sono la dimostrazione di un disastro per la vita marina e umana. A livello globale, il sovrasfruttamento degli stock ittici, cioè la cattura di pesci a un ritmo più veloce di quanto sia necessario per la riproduzione, è «più che raddoppiato dal 1980». Ergo, la maggior parte degli attuali livelli di cattura di pesce selvatico è insostenibile. (Fonte: Fish and Overfishing, Our World in Data)
«Nel 2015 un'epidemia record di alghe tossiche ha bloccato la pesca del granchio Dungeness sulla costa occidentale per un valore di milioni di dollari. Poi, tanto per cominciare, sono arrivate le morie di uccelli marini, il numero record di balene impigliate nelle lenze da pesca, la drastica diminuzione dei salmoni, e il ritrovamento sulle spiagge della California dei cuccioli di leone marino morti di fame. Secondo Nate Mantua, scienziato atmosferico presso il NOAA Fisheries' Southwest Fisheries Science Center, “Sono accadute una serie di cose che di per sé sono semplicemente sorprendenti”. “Quando metti tutto insieme, si stenta a crederci”». (Fonte: Looking Back at The Blob: Record Warming Drives Unprecedented Ocean Change, NOAA Fisheries, 26 settembre 2019).
Secondo Arctic News: L'anno 2024 sembra essere peggiore dell'anno 2023... le temperature superficiali del mare, estremamente elevate nel 2023, saranno seguite da un forte aumento nel 2024, superando infatti i 21°C (70°F) già nel gennaio 2024. Le alghe tossiche accolgono con favore il caldo; sono sostenute e potenziate dalle acque più calde.
Secondo Copernicus, lo Earth Observation Programme of the European Union [il Programma di Osservazione della Terra dell'Unione Europea]:
- La temperatura media globale della superficie del mare (SST) per il mese di gennaio, al di sopra dei 60°S-60°N, ha raggiunto 20,97°C, un record per il mese di gennaio; 0,26°C più caldo del precedente gennaio più caldo, quello del 2016, e il secondo valore più alto per qualsiasi mese nel set di dati ERA5, entro 0,01°C dal record dell'agosto 2023 (20,98°C).
- Dal 31 gennaio, la SST giornaliera, a 60°S-60°N, ha raggiunto nuovi record assoluti, superando i precedenti valori massimi del 23 e 24 agosto 2023.
Il pianeta si è surriscaldato prima, durante e dopo la COP28 (La 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), tenutasi a Dubai, città ricca di petrolio, nel novembre/dicembre 2023 e che ha visto, come presidente della COP28, il Dr. Sultan Ahmed Al Jaber, amministratore delegato del gruppo ADNOC (Abu Dhabi National Oil Company) dal 2016.
Le COP si sono tenute per quasi trent’anni consecutivi per affrontare il problema del cambiamento climatico e del riscaldamento globale e per capire cosa fare al riguardo. Eppure hanno miseramente fallito nell'incidere sulle emissioni di combustibili fossili (in aumento ogni anno e in accelerazione). La COP28 è stata un “flipper inclinato” per favorire la continuazione delle emissioni di combustibili fossili; secondo Martin Siegert, scienziato polare e vicerettore dell'Università di Exeter: «Il quadro è molto chiaro. Non avendo preso, la COP28, una chiara posizione per fermare l’uso dei combustibili fossili, questo è una tragedia per il pianeta e per il nostro futuro. Il mondo si sta riscaldando più velocemente e con più forza di quanto la COP sia in grado di opporsi». (Fonte: “A Tragedy for the Planet”: Scientists Decry COP28 Outcome, Common Dreams, 14 Dicembre 2023)
«Una tragedia per il pianeta e per il nostro futuro», come sottolineato dal Dr. Siegert, è una farsa che non dovrebbe essere permessa. In tutta la storia delle riunioni della COP, l'industria del petrolio e del gas non ha mai assunto la posizione di leader negli incontri con 60-80.000 partecipanti che si suppone siano dedicati a risolvere il problema del riscaldamento globale.[1] Non c'è bisogno di dire altro sulla farsa nota come COP28. È fin troppo evidente. Beh, forse c'è bisogno di dire di più: I popoli del mondo non sono mai stati così facilmente ingannati, raggirati da un organismo internazionale che dovrebbe proteggere la santità del pianeta. La COP28 non l'ha fatto.
Dov'è la reazione?
Comunque sia, gli oceani sono in uno stato di forti mutamenti, che potrebbero far fallire il business del petrolio e del gas, quasi come un gesto della natura che si autodifende. In tutto il mondo le raffinerie di petrolio vengono costruite lungo le aree costiere e i fiumi per sfruttare le risorse idriche e la facilità di trasporto. Dato che i rubinetti delle emissioni di CO2 dei combustibili fossili restano aperti, sicuramente l’aumento del riscaldamento globale li farà fallire.
Nota
[1] L’autore qui intende dire che durante le riunioni della COP le multinazionali del gas e del petrolio hanno continuato a fare i loro interessi non mettendosi mai alla guida di un vero cambiamento.
Robert Hunziker
Traduzione di Alessandro Cocuzza
Fonte: CounterCurrents.org 02.03.2024
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