Fonte: Oxford Open Climate Change - 02.11.2023
La causa principale del riscaldamento globale in atto è lo sbilanciamento energetico del pianeta. La Terra sta assorbendo più energia proveniente dal Sole di quanta ne rifletta nello spazio.
È uscito l’atteso articolo Global warming in the pipeline, firmato da James Hansen e da altri 17 colleghi appartenenti a 13 istituti di ricerca di vari paesi. La pubblicazione è avvenuta dopo una lunga disponibilità della bozza dello studio, nell’archivio aperto: arxiv.org/abs/2212.04474, che ha permesso di ricevere i commenti di studiosi della materia, non solo dei revisori ufficiali. Il lavoro, particolarmente lungo rispetto ai normali standard degli articoli scientifici, era stato sollecitato da Eelco Rohling, redattore capo della rivista Oxford Open Climate Change ed autore del bellissimo libro Oceani. Una storia profonda (Ed. Ambiente 2020). L’impatto sarà enorme, come mostra il numero delle visite al sito di pubblicazione, ben 63.488 al 18 novembre.
Un aspetto particolare dello studio riguarda l’analisi della CO2 negli ultimi 66 milioni di anni (era Cenozoica), curata dal coautore James Zachos, quando la Terra è passata da condizioni di serra con 15°C e 60 metri del livello marino più alti, a condizioni glaciali con temperature di 7°C e livello marino 120 metri più bassi, entrambi rispetto all’epoca preindustriale. I cambiamenti climatici del passato mostrano implicazioni sull’attuale cambiamento, più importanti di quanto sinora stimato.
Il risultato è che i report dell’IPCC finora diffusi sottostimano la sensitività climatica (il valore sinora usato è di 3°C di aumento della temperatura superficiale per un raddoppio della CO2 in atmosfera, detta anche sensitività di Charney) e di conseguenza i pericoli dell’innalzamento del livello marino e del collasso della corrente termoalina atlantica, che minacciano in particolare le nuove generazioni.
La causa principale del riscaldamento globale in atto è lo sbilanciamento energetico del pianeta. La Terra sta assorbendo più energia proveniente dal Sole di quanta ne rifletta nello spazio. I fattori che alterano il bilanciamento energetico sono chiamati forzanti climatiche. Vi sono due grandi forzanti antropiche: il cambiamento atmosferico dei gas serra e il cambiamento degli aerosol (particelle fini sospese nell’aria). Mentre i gas serra causano uno sbilanciamento energetico positivo riscaldando la Terra, gli aerosol riflettono la luce solare verso lo spazio e pertanto provocano uno sbilanciamento negativo, raffreddando la Terra. Secondo gli autori dell’articolo, la misura della forzante degli aerosol non è accurata e i report dell’IPCC sottostimano l’importanza degli aerosol e anche l’aumento della temperatura che dobbiamo aspettarci. Infatti, l’accelerazione del riscaldamento osservata nell’ultima decade viene attribuita all’esperimento involontario causato dalle restrizioni nel contenuto di zolfo dei carburanti per il traffico marittimo (causa di milioni di morti per anno) introdotte nel 2015 e quindi rinforzate nel 2020. I dati satellitari mostrano come sopra le zone marine a maggior traffico navale l’assorbimento della radiazione solare sia aumentata.
Oltre il 90% dello sbilanciamento energetico finisce negli oceani, che con la loro grande inerzia mantengono l’aumento della temperatura limitato e differito nel tempo. Pertanto, il riscaldamento attuale è solo una frazione di quello che si avrebbe all’equilibrio termico che avverrà dopo l’omogeneizzazione delle temperature delle acque oceaniche, ma in tempi secolari. In teoria, questo ci lascerebbe il tempo di reagire, ma sfortunatamente lo sbilanciamento non sarà più rimediabile quando gli effetti del riscaldamento saranno insopportabili.
Una conclusione sconfortante è che, stante l’accelerazione del riscaldamento globale, l’obiettivo dell’Accordo di Parigi (2015) per restare ben al di sotto di un aumento di 2°C entro la fine secolo è sfumato e che in assenza di tecnologie provate per rimuovere la CO2 atmosferica tale valore sarà con tutta probabilità raggiunto entro la fine degli anni Trenta.
Dario Zampieri (Studioso senior dello Studium Patavinum) - Redazione di Antropocene.org
Global warming in the pipeline (Riscaldamento globale in arrivo)
By: Hansen J.E., Sato M., Simons L., Nazarenko L.S., Sangha I., Kharecha P., Zachos J.C., von Schuckmann K., Loeb N.G., Osman M.B., Jin Q., Tselioudis G., Jeong E., Lacis A., Ruedy R., Russell G., Cao J., Li J., 2023.
Published: 02 November 2023
Abstract
La conoscenza migliorata del cambiamento di temperatura globale da glaciale a interglaciale produce una sensibilità climatica all’equilibrio di Charney (retroazione veloce) di 1,2°C ± 0,3°C (2sigma) per W/m2, corrispondente a 4,8°C ± 1,2°C per un raddoppio della CO2. L'analisi coerente della temperatura nell'intera era Cenozoica, comprese le retroazioni "lente" delle calotte glaciali e dei gas in traccia, supporta questa sensibilità e implica che la CO2 fosse di 300-350 ppm nel Pliocene e di circa 450 ppm al momento della transizione a un pianeta quasi privo di ghiacci, mettendo a nudo la letargia irrealistica dei modelli con calotte glaciali. Il riscaldamento globale all’equilibrio per l'attuale quantità di gas serra è di 10°C, ridotto a 8°C dagli aerosol prodotti dall'uomo. Il riscaldamento all’equilibrio non è un riscaldamento "impegnato"; una rapida eliminazione delle emissioni di gas serra impedirebbe il verificarsi della maggior parte del riscaldamento all’equilibrio. Tuttavia, il declino delle emissioni di aerosol dal 2010 dovrebbe aumentare il tasso di riscaldamento globale da 0,18°C per decennio nel periodo 1970-2010 ad almeno 0,27°C per decennio post-2010. Pertanto, con l'attuale approccio geopolitico sulle emissioni di gas serra, il riscaldamento globale supererà 1,5°C nella decade 2020 e 2°C prima del 2050. Poiché il riscaldamento globale aumenta i fenomeni idrologici (meteorologici) estremi, gli impatti sulle persone e sulla natura accelereranno. L'enormità delle conseguenze richiede il ritorno ad un livello olocenico della temperatura globale. Le azioni necessarie comprendono: (1) un prezzo globale crescente delle emissioni di gas serra accompagnato dallo sviluppo di energia pulita abbondante, accessibile e distribuibile, (2) la cooperazione tra Est e Ovest in modo da soddisfare i bisogni dei paesi in via di sviluppo, e (3) l’intervento sullo sbilanciamento della radiazione terrestre per ridurre l'attuale massiccia "geo-trasformazione" del clima terrestre causata dall'uomo. Le attuali crisi politiche rappresentano un'opportunità di azzeramento, soprattutto se i giovani riescono a comprendere la loro situazione.
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