Fonte: Climate&Capitalism 25.05.2022

Nel 2021 i gas serra hanno intrappolato il 49% di calore in più rispetto al 1990. L'inquinamento climatico ha raggiunto livelli record, determinando un riscaldamento senza precedenti.

 



Secondo gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti [1], l'inquinamento da gas serra causato dalle attività umane ha intrappolato nel 2021 nell'atmosfera il 49% di calore in più rispetto al 1990.

L'Annual Greenhouse Gas Index (AGGI) della NOAA traccia l'aumento dell'influenza sul riscaldamento delle emissioni umane di gas che intrappolano il calore, inclusi anidride carbonica, metano, protossido di azoto, clorofluorocarburi e altre sedici sostanze chimiche. Esso è indicizzato al 1990, l'anno di riferimento per il Protocollo di Kyoto e l'anno in cui è stata pubblicata la prima valutazione scientifica dell'IPCC sui cambiamenti climatici.

«Le nostre misurazioni mostrano che le emissioni dei principali gas responsabili del cambiamento climatico continuano a crescere rapidamente, nonostante i danni causati dal cambiamento climatico diventino sempre più chiari», afferma Ariel Stein, direttore ad interim del Global Monitoring Laboratory della NOAA. «È inconfutabile la conclusione scientifica che i responsabili del loro aumento siano gli esseri umani».

Nel 2021, l'AGGI ha raggiunto un valore di 1,49, il che significa che i gas serra emessi dall'uomo hanno intrappolato il 49% in più di calore nell'atmosfera rispetto al 1990. Basandosi principalmente su misurazioni altamente accurate dei gas serra contenuti in campioni d'aria raccolti in tutto il mondo, il risultato contiene poca incertezza.



Le misurazioni NOAA mostrano che la concentrazione media globale di CO2 nel 2021 era di 414,7 parti per milione (ppm). L'aumento annuale è stato di 2,6 ppm durante quest'anno, circa l'aumento medio annuo del decennio precedente e molto superiore all'aumento misurato nel periodo 2000-2009. I livelli di CO2 sono aumentati di 61 ppm dal 1990, rappresentando l'80% dell'aumento del calore monitorato dall'AGGI da quell'anno.

La CO2 rimane nell'atmosfera e negli oceani per migliaia di anni ed è il gas che contribuisce di gran lunga più degli altri al riscaldamento globale. L'eliminazione dell'inquinamento da CO2 deve pertanto essere al centro di ogni sforzo per affrontare il cambiamento climatico.
Una delle domande scientifiche centrali per gli scienziati del clima è cosa stia determinando dal 2006 il forte e sostenuto aumento del secondo gas serra più importante, il metano. I livelli di metano atmosferico sono stati in media di 1.895,7 parti per miliardo nel 2021. L'aumento registrato nel 2021 è stato il più veloce osservato dall'inizio degli anni '80, quando è stato avviato un regime di misurazione più rigoroso. I livelli di metano sono attualmente circa il 162% in più rispetto ai livelli preindustriali. La quantità di metano emessa nel 2021 è stata del 15% superiore rispetto al periodo 1984-2006.

Il terzo gas serra più importante è il protossido di azoto, un inquinante climatico di lunga durata prodotto dall'uso di fertilizzanti nell’agricoltura.
Questi tre gas serra, più due sostanze chimiche dannose per l'ozono il cui uso è vietato, rappresentano circa il 96% del calore in eccesso intrappolato nell'atmosfera a causa dell'attività umana dal 1750. Il restante 4% proviene da altri sedici gas serra monitorati anche dall'AGGI. Tutti insieme, hanno intrappolato nel 2021 una quantità di calore equivalente a 508 ppm di CO2.

(Adattato da materiali forniti da NOAA)

 [1] La National Oceanic and Atmospheric Administration è un'agenzia federale statunitense che si interessa di oceanografia, meteorologia e climatologia (Wikipedia)


Traduzione di Alessandro Cocuzza - Redazione di Antropocene.org

Fonte: Climate&Capitalism 25.05.2022


Articoli da Climate and Capitalism in traduzione italiana