Fonte: Science - 23.02.2024
Maiali, bovini e altri animali con geni modificati sono ancora lontani dalla maggior parte dei piatti, ma un'azienda britannica ha fatto un grande passo avanti verso la vendita di massa, modificando diverse razze commerciali di maiali col renderli resistenti a un virus che devasta l'industria suinicola. L'azienda, Genus plc, spera che entro la fine dell'anno la Food and Drug Administration (FDA) statunitense approvi formalmente i suini per un consumo umano diffuso, una novità assoluta per un animale geneticamente modificato..
Alison Van Eenennaam, genetista animale dell'Università della California, Davis, si rallegra della notizia. «Non ha senso che un maiale si ammali e muoia se c'è un sistema per evitare geneticamente che lo faccia», afferma l'esperta, aggiungendo che ciò va a vantaggio degli allevatori, dei suini e, in ultima analisi, dei consumatori.
Ma Van Eenennaam lamenta le difficoltà normative che l'azienda deve affrontare. La FDA considera la modifica del DNA apportata dall'editor del genoma CRISPR come un "nuovo farmaco in fase di sperimentazione", che richiede molteplici certificazioni da parte di Genus per stabilire la sicurezza del gene alterato, la capacità di essere ereditato, la stabilità nel corso delle generazioni, nonché la successiva resistenza dei suini al virus. «Si tratta di un percorso normativo molto, molto costoso», afferma l'esperta, sostenendo che esso non è necessario perché, a differenza degli organismi geneticamente modificati, ai quali è stato aggiunto DNA di altre specie, l'editing genico ha coinvolto il DNA degli stessi suini, creando cambiamenti che potrebbero avvenire naturalmente.
La modifica genetica apportata da Genus è in grado di bloccare un virus che uccide quasi tutti i suini da latte e che infetta e indebolisce anche quelli più anziani. Il virus, che causa una condizione chiamata sindrome riproduttiva e respiratoria dei suini (PRRS), si è diffuso in tutto il mondo e costa all'industria suinicola circa 2,7 miliardi di dollari all'anno. Otto anni fa, un team guidato da Randall Prather dell'Università del Missouri, ha riferito di essere in grado di rendere i suini resistenti alla PRRS utilizzando il CRISPR per disattivare un recettore sulle cellule dei suini, il CD163, che il virus utilizza per sviluppare l’infezione.
Ora Genus, specializzata nell'allevamento di bestiame con caratteristiche desiderate, ha tradotto "il lavoro di sperimentazione su scala commerciale", si legge nel numero di febbraio di The CRISPR Journal. Gli scienziati dell'azienda hanno modificato gli animali in quattro linee di suini utilizzati per la produzione commerciale di carne, effettuando una modifica CRISPR negli embrioni trasferiti nelle scrofette e quindi nell’allevamento della progenie. Ciò alla fine crea razze con entrambe le copie del gene CD163 disattivate.
Rodolphe Barrangou, scienziato dell'alimentazione presso la North Carolina State University, caporedattore del CRISPR Journal ma non coinvolto nel lavoro, afferma che lo studio rappresenta "la fine della fase iniziale" nell'introduzione del bestiame geneticamente modificato sul mercato, perché molti allevatori probabilmente vorranno maiali resistenti alla PRRS. «Non si tratta solo di un bello studio in un bel modello», dice Barrangou, che ha svolto egli stesso un lavoro pionieristico sulla CRISPR. «Lo si sta facendo davvero nel mondo reale».
Esistono vaccini per la PRRS, ma non hanno una protezione del 100% come quella ottenuta con la modificazione genetica. Prather, la cui università detiene i brevetti su questa modifica e ha un contratto di licenza (licensing in) con Genus, afferma che la modifica CRISPR ha diversi vantaggi oltre alla riduzione delle perdite finanziarie nell'industria suinicola. Il virus, secondo Prather, minaccia la sicurezza alimentare e crea «problemi psicologici ed emotivi» per i produttori che devono praticare l'eutanasia ai suini malati. «I suini modificati con il CD163 sono una soluzione».
La FDA ha finora approvato formalmente due animali per il consumo geneticamente modificati, ma nessuno dei due è molto consumato. Si tratta di un salmone che ha un gene di un'altra specie ittica e cresce più velocemente, ma le preoccupazioni dei consumatori hanno limitato le vendite. Nell’altro, noto come maiale GalSafe e prodotto da Revivicor, è stato inserito del DNA per paralizzare il gene di una molecola di zucchero sulla superficie delle sue cellule (L'ingegneria ha incluso un nuovo gene per monitorare la resistenza a un antibiotico). Alcune persone hanno reazioni allergiche da lievi a gravi al consumo di carne di maiale a causa di questo zucchero e Revivicor prevede che i maiali GalSafe entreranno in produzione commerciale nel corso dell'anno per questo tipo di mercato (Sono stati eseguiti anche xenotrapianti sperimentali di organi da maiali GalSafe in tre persone in stato di morte cerebrale, nella speranza che la modifica dello zucchero riducesse il rischio di rigetto).
Più di recente, la FDA ha concesso un'approvazione meno formale per gli alimenti modificati con CRISPR a cinque maiali modificati per essere resi sterili da un team della Washington State University e a una linea di bovini modificati dalla Acceligen Inc. per avere peli corti e resistere meglio al calore. Ma in nessuno dei due casi si è avuta l'approvazione completa per il consumo umano, né vi è una produzione su scala commerciale: per i maiali si è avuta un'"autorizzazione all'uso alimentare in fase di sperimentazione", che ha richiesto due anni e più di 200.000 dollari per essere ottenuta, mentre i due bovini a pelo corto e la loro futura progenie hanno ricevuto una "determinazione di basso rischio" per la commercializzazione. In entrambi i casi, i cambiamenti introdotti si verificano naturalmente negli animali e i bovini potrebbero non avere bisogno dell'approvazione della FDA.
La modifica al CD163 utilizzata per proteggere dalla PRRS potrebbe essere presente in natura, ma non è mai stata osservata nei suini, creando così maggiori ostacoli per l'autorizzazione della FDA, afferma Clint Nesbitt, biologo molecolare che supervisiona le questioni normative di Genus. Di conseguenza, continua, «dobbiamo passare attraverso il sistema di controllo completo dell'FDA. Non ci sono scorciatoie per noi». Tuttavia, prosegue, Genus ha fatto "buoni progressi" con l'Agenzia. «Ci restano solo un paio di piccole [richieste] su cui stiamo ancora lavorando» prima di presentare una richiesta formale di approvazione.
Il difficile ambiente normativo degli Stati Uniti sarà uno dei temi trattati la prossima settimana in un workshop della Accademie Nazionali delle Scienze, dell'Ingegneria e della Medicina, intorno agli animali da consumo alimentare geneticamente modificati. Altri Paesi sono meno restrittivi.
Le autorità di regolamentazione colombiane, nell'ottobre 2023, hanno dichiarato che, poiché i suini modificati da Genus non comportano l'uso di transgenici, li tratteranno allo stesso modo degli animali allevati in modo convenzionale. L'azienda sta cercando di ottenere l'approvazione anche dalla Cina, il più grande consumatore di carne suina. «La nostra decisione su quando iniziare a vendere i suini a livello commerciale si baserà sul fatto di avere o meno la giusta combinazione di approvazioni normative a livello globale», afferma Nesbitt, poiché gli Stati Uniti e altri Paesi esportano carne suina in tutto il mondo.
Una volta approvati i suini geneticamente modificati, Nesbitt afferma che ci vorrà del tempo prima che i produttori li allevino nelle loro mandrie. «In nessun luogo del pianeta ci sarà un interruttore che farà sì che all'improvviso tutti allevino i suini modificati…. Sarà molto più simile a un interruttore graduale. E dobbiamo ancora discutere molto sull'accettazione da parte del mercato».
Jon Cohen
Traduzione e revisione di Giovanni Roberti e Giuseppe Sottile
Fonte: Science 23.02.2024
Commenti
Perchè preoccupante? Perchè quando si prende visione delle problematiche che affliggono l'intero eco-sistema Terra (e di conseguenza anche il sistema umano), problematiche che derivano dalle massive attività antropiche degli ultimi due secoli, al posto di trovare delle soluzioni per ovviare tali problematicità, l'essere umano - in preda all'isteria esistenziale che lo affligge (un'isteria che lo conduce sempre verso di più verso il baratro) - in maniera proditoria verso le altre creature viventi e verso se stesso, continua col suo programma distruttivo, ottimizzandone i profitti.
L'etica diventa così una questione prettamente capitalistica.
"Dare carattere scientifico alla produzione è… la tendenza del capitale", K. Marx, Grundrisse.
Della continuata sistematica “banalità del male”