Fonte: Dario Zampieri - 25.10.21

Si stanno progettando le fasi preliminari per esportare sul nostro satellite le pratiche che hanno sconvolto il funzionamento del sistema Terra, tanto da porre fine alle condizioni di relativa stabilità climatica dell’Olocene per entrare in una nuova epoca geologica, chiamata Antropocene.

Infatti, Homo sapiens è divenuto un super-agente geologico, capace di rimuovere rocce e suoli dalla superficie terrestre in quantità oltre dieci volte superiore a quella prodotta da tutti i processi naturali che modellano la superficie del pianeta.

Recentemente, il presidente Joe Biden si è impegnato a sostenere il programma Artemis della NASA, che prevede di inviare sulla Luna entro il 2024 la prima donna e la prima persona di colore usando tecnologie innovative per esplorarne la superficie (https://www.nasa.gov/specials/artemis/).
Uno degli scopi è quello di far tesoro delle nuove conoscenze per l’ulteriore tentativo di inviare astronauti su Marte. Tuttavia non vi sono solo scopi scientifici o tecnologici; anche l’interesse di paesi e aziende private per le possibili risorse minerarie della Luna sta crescendo.


Credit: David Michaud, 911metallurgist.com (https://www.911metallurgist.com/)


Nel 2015 il Congresso ed il presidente Barak Obama hanno approvato una legge che concede alle aziende americane il diritto di appropriarsi e di vendere le risorse dei corpi celesti, tra cui la Luna. Nel 2020 il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo in cui si ribadisce che gli americani non riconoscono le risorse dello spazio come bene comune. La Cina, da parte sua, nel 2019 ha inviato una sonda sul lato oscuro della Luna, mentre la Russia ha pianificato una serie di missioni con lo scopo di perforare il terreno del polo sud lunare alla ricerca non solo di acqua, ma anche di risorse preziose, come le terre rare, indispensabili per lo sviluppo delle tecnologie emergenti. Compagnie private americane (la SpaceX di Elon Musk e la Blue Origin di Jeff Bezos) e giapponesi (Ispace) si prefiggono di creare un’economia spaziale, prefigurando la realizzazione entro il 2040 di basi permanenti con 1000 occupanti e 10000 visitatori all’anno.



Credit: David Michaud, 911metallurgist.com (https://www.911metallurgist.com/)


Sulla scorta delle iniziative sopra citate, nel frattempo, un gruppo di accademici soprattutto australiani, riuniti nell’Australian Earth Laws Alliance (AELA), ha prodotto una bozza della Dichiarazione dei diritti della Luna, nell’intento di contrastare i tentativi di sfruttamento del nostro satellite (https://www.earthlaws.org.au/moon-declaration/).

Noi, uomini della Terra
• Riconoscendo gli ambienti e paesaggi unici, intatti e interconnessi che esistono sulla Luna;
• Riconoscendo l’antica e primordiale relazione tra la Terra e la Luna;
• Memori di quanto è ancora sconosciuto circa l’origine comune di Terra e Luna;
• Consapevoli che la Luna è criticamente importante per il sano funzionamento del sistema Terra ed è una componente vitale che sostiene la vita sulla Terra;
• Consapevoli che la Luna ha un profondo significato culturale e spirituale per l’umanità;
• Riconoscendo che i cicli della Luna hanno permesso la stessa evoluzione della vita sulla Terra;
• Memori del valore incommensurabile che la Luna detiene come archivio del tempo profondo e della connessione tra tutti gli esseri che hanno vissuto sulla Terra, in quanto le sue caratteristiche sono rimaste quasi invariate da tempo immemorabile;
• Consapevoli che le nazioni ricche e le compagnie stanno sviluppando tecnologie che possono rendere possibile il ritorno, la sopravvivenza, l’estrazione mineraria e d’altra parte l’alterazione della Luna;
• Consapevoli dell’impatto umano sulla Terra - che sta causando il collasso degli ecosistemi, una nuova era di estinzione di massa delle specie e il cambiamento climatico globale - e cercando di evitare la distruzione e il cambiamento dei sistemi naturali e degli ecosistemi della Luna,

Dichiariamo che
1. La Luna - che consiste di, ma non è limitata a: paesaggi superficiali e sotterranei che includono montagne e crateri, rocce e massi, regolite, polvere, mantello, nucleo, minerali, gas, acqua, ghiaccio, esosfera di confine, orbite lunari circostanti, spazio cislunare – è una entità naturale sovrana nei suoi diritti e, in accordo con la legge internazionale dello spazio, nessuna nazione, entità o individuo della Terra può rivendicarne la proprietà o la sovranità territoriale.
2. La Luna possiede diritti fondamentali, che derivano dalla sua esistenza nell’universo, inclusi:
a. il diritto ad esistere, persistere e continuare i suoi cicli vitali inalterati, disarmati e non inquinati dall’umanità;
b. il diritto a mantenere l’integrità ecologica;
c. il diritto di essere definita un ecosistema autosufficiente, intelligente, coeso, intatto, al di là dell’attuale comprensione umana;
d. il diritto di mantenere in modo indipendente la propria relazione di sostentamento della vita con gli ambienti della Terra e le sue creature viventi;
e. il diritto di rimanere una entità celeste per sempre pacifica, non guastata da conflitti o guerre umane.

Lo scopo di questa dichiarazione è quello di accendere una discussione trasparente e il più possibile diffusa, finché sussiste ancora una incertezza sulla legittimità dei tentativi di privatizzare lo spazio. Gli attuali accordi spaziali internazionali vertono essenzialmente su sicurezza, riduzione dei conflitti, condivisione delle conoscenze, reciproca assistenza nelle emergenze. Tutte preoccupazioni di tipo antropocentrico, ma che dire sulla possibile esistenza di un diritto del nostro satellite a restare inalterato e preservato dall’impatto delle attività umane, specialmente se di tipo estrattivo?

Nel trattato sullo spazio esterno del 1967, promosso da Federazione russa, Usa e Gran Bretagna, le nazioni convengono che:
• l’esplorazione e l’uso dello spazio devono essere condotte nell’interesse di tutti i paesi e che lo spazio è una provincia dell’umanità,
• lo spazio esterno deve restare libero dall’utilizzo da parte degli Stati,
• lo spazio esterno non può essere oggetto di rivendicazioni di sovranità,
• gli stati non possono depositare armi nucleari o di distruzione di massa in orbita o in stazioni su corpi celesti,
• la Luna e gli altri corpi celesti devono essere usati unicamente per scopi pacifici,
• gli astronauti devono essere considerati inviati dell’umanità,
• gli stati sono responsabili delle attività spaziali nazionali sia governative che non-governative,
• gli stati sono responsabili dei danni causati dai loro oggetti spaziali,
• gli stati devono evitare la contaminazione dannosa dello spazio e dei corpi celesti.
(Per informazioni sullo status degli accordi internazionali relativi alle attività nello spazio esterno CLICCA QUI)

Secondo una interpretazione, l’attività mineraria sulla Luna potrebbe essere ammessa se finalizzata alla ricerca scientifica in nome dell’umanità, ma l’argomento dell’appropriazione di risorse da mettere in vendita è un territorio totalmente nuovo e lo sfruttamento economico non dovrebbe essere consentito a paesi e tantomeno a compagnie private.
Amministrazioni statunitensi successive alla stipula del trattato hanno però fornito un’altra interpretazione, secondo cui lo spazio esterno è disponibile al capitalismo e insieme ad altre potenze si sono rifiutate di firmare la Convenzione sulla Luna del 1979, che rimane uno dei trattati più controversi, sottoscritto solo da 18 paesi. Sotto la presidenza Trump la Convenzione sulla Luna è stata esplicitamente rifiutata, mentre si è cercato di cooptare in questa scelta altri undici paesi che sperano di collaborare con gli Usa nelle prossime missioni lunari.

Il confronto ideologico tra la posizione dei presunti “diritti” della Luna e quella dell’avvio di un nuovo capitolo dell’estrattivismo applicato allo spazio non promette niente di buono, proprio nel momento in cui l’umanità deve fronteggiare una emergenza climatica senza precedenti nella sua storia, i cui esiti positivi non sono affatto scontati e si decideranno nel giro di pochi anni. La riparazione dei danni prodotti dall’intensificazione della frequenza e dell’intensità degli eventi metereologici estremi sull’unico pianeta in grado di ospitarci, perlomeno in quanto comunità di quasi otto miliardi di persone, richiederà nel prossimo futuro risorse economiche in quantità crescente.  La competizione per le risorse potrebbe far cadere in secondo piano le pretese di esportare nello spazio e sulla Luna le dinamiche dell’economia di mercato capitalistica. Tuttavia, questo mio pensiero contiene una contraddizione insolubile, in quanto prevede che l’esile speranza di garantire il risparmio del saccheggio della Luna dipende dal peggioramento delle situazioni climatica, economica e sociale sulla Terra.


Dario Zampieri
- geologo, Università degli Studi di Padova e Aspo-Italia