Fonte: Morning Star

L’espressione “frattura metabolica” deriva dalla analisi compiuta da Marx della svolta avutasi nel rapporto tra la nostra specie e il resto della natura con il sorgere delle società di classe, e specie del capitalismo. Il “metabolismo” per Marx indicava la natura come l'insieme di processi interdipendenti, di cui gli uomini sono parte.

Nel 1844 egli scrisse: «Che l’uomo vive della natura significa: che la natura è il suo corpo, rispetto a cui egli deve rimanere in continuo progresso, per non morire. Che la vita fisica e spirituale dell’uomo è congiunta con la natura non ha altro significato se non che la natura si congiunge con se stessa, ché l’uomo è una parte della natura» (Karl Marx, Opere filosofiche giovanili, Editori Riuniti, 1977, pp. 198-199).

Negli appunti per la stesura del Capitale, che sarebbero poi stati raccolti da Engels per comporre il terzo volume, Marx scrive che il capitalismo aveva reciso quel legame con la natura, «producendo una incolmabile frattura nel nesso del ricambio organico sociale [metabolismo] prescritto dalle leggi naturali della vita (Karl Marx, Il Capitale, libro III (2), Editori Riuniti, 1980, p. 926).

Oggi, se, accanto alla nostra necessaria indignazione contro la devastazione ambientale procurata dal capitalismo, ci concediamo il lusso di una prospettiva a più lungo termine sullo sviluppo umano, potremmo usare il termine "ecologico" piuttosto che "metabolico". Ma il termine "ecologia" (tedesco: "oekologie", dal greco: "oikos", che significa "casa") non fu coniato prima del 1869 (dallo zoologo tedesco Ernst Haeckel). Marx usò il termine "stoffwechsel", a sua volta usato in generale solo dal 1840, nonché la sua traduzione inglese come "metabolismo" che non fu in uso prima del 1878, sicché Marx ed Engels erano avanti rispetto ai loro tempi, collegando il loro lavoro sullo sviluppo della società umana ai progressi compiuti in ambito scientifico.

Né Marx né Engels hanno svolto da soli un lavoro originale nel campo delle scienze naturali e nessuno dei due ha affermato che il loro lavoro vi fosse simile. Marx, per esempio, dichiarò di aver usato il termine "socialismo scientifico" solo in opposizione al socialismo utopistico" e l'opuscolo di Engels, L'evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza , fu scritto con lo stesso scopo.

Ma entrambi erano enormemente interessati ai progressi scientifici del loro tempo. La stessa ricerca di Marx nella elaborazione del Capitale includeva uno studio del lavoro di Justus von Liebig sulla chimica agraria. Liebig era interessato al ruolo degli elementi chimici nella crescita delle piante e fu un pioniere nello studio del ciclo dei nutrienti (incluso il ciclo del carbonio). Promosse la produzione di fertilizzanti inorganici, ma era anche preoccupato per l'esaurimento della materia organica del suolo e sostenne la necessità del riciclaggio delle acque reflue umane.

Engels fu particolarmente influenzato dal suo caro amico di Manchester, il "chimico rosso" Carl Schorlemmer, di cui usava l’indirizzo per evitare che la polizia aprisse le sue lettere. Schorlemmer – che Marx soprannominò Jollymeier a causa del suo senso dell'umorismo – era uno dei più importanti chimici organici del suo tempo. La sua influenza, con Liebig e altri, fu quasi certamente fondamentale nella elaborazione del concetto marxiano di frattura metabolica.

Il lavoro di Marx ed Engels a sua volta influenzò quello di Vladimir Vernadsky, un pioniere della scienza ambientale e uno dei primi a riconoscere che l'ossigeno, l'azoto e l'anidride carbonica nell'atmosfera terrestre derivano dalle attività degli organismi viventi. L’elaborazione da parte di Vernadsky del concetto di biosfera (in cui i processi terrestri sono il prodotto di interazioni tra entità viventi e non viventi) e, insieme al geografo anarchico Jacques Elisee Reclus e, più tardi, al geologo e filosofo gesuita Pierre Teilhard de Chardin, del concetto di "noosfera" (per cui la stessa coscienza umana è in grado di influenzare in modo determinante le condizioni del pianeta), prefigurarono molte delle idee odierne sulla responsabilità umana nei confronti di quanto accade alla Terra.

Vernadsky, tuttavia, era uno studioso del tutto sconosciuto al di fuori dell'Unione Sovietica fino a quando il suo libro The Biosphere apparve in inglese nel 1997. Le sue intuizioni dovevano essere riscoperte in modo indipendente in seguito alla crescita della consapevolezza ambientalista negli anni ’60.

La nozione, poi, di Reclus dell'umanità come "natura che diventa consapevole di se stessa" può essere criticata come teleologica (spiegando le cose nei termini dello scopo presunto che dovrebbero perseguire piuttosto che nei processi da cui sono sorte), ma è comunque un forte precursore morale della crescente coscienza ambientalista odierna.

La tradizione è proseguita nella seconda metà del 20 ° secolo da studiosi come il biologo marxista Barry Commoner, il cui libro del 1971 Il cerchio da chiudere, con le sue "quattro leggi" dell'ecologia, è stato uno dei primi a proporre l'idea di sostenibilità al vasto pubblico. Più di recente, studiosi come John Bellamy Foster e Paul Burkett hanno lavorato sugli aspetti ecologici del lavoro di Marx ed Engels, sostenendo che essi forniscono la base per una teoria socialista autenticamente verde.

La rivista Capitalism Nature Socialism, inoltre, fondata nel 1988 dall'economista marxista James O'Connor, ha promosso un "marxismo ecologico" che ha importanti implicazioni per la lotta per il socialismo.

Proprio come l'attivismo ambientalista non porta automaticamente alla coscienza di classe e socialista, così il socialismo non è una soluzione automatica alla crisi ambientale. Tuttavia è un prerequisito essenziale per qualsiasi risoluzione a lungo termine. Marx ha dichiarato che il comunismo " è la vera soluzione del conflitto dell’uomo con la natura e con l’uomo, la vera soluzione del conflitto tra esistenza ed essenza, tra oggettivazione e autoaffermazione, tra libertà e necessità, tra individuo e genere. È l’enigma risolto della storia e sa di essere tale soluzione" (Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Orthotes, 2018).

La pandemia di coronavirus (Covid-19) ci ricorda, se ce ne fosse bisogno, che gli esseri umani fanno parte di un mondo vivente molto più ampio di specie ed ecosistemi non umani. Il rapporto tra capitalismo, socialismo e ambiente non è affatto definito ed è (con molte altre questioni) un ambito di ricerca in via di sviluppo della teoria e pratica marxiste, in cui tutti dobbiamo impegnarci.


Traduzione di Giuseppe Sottile - Redazione di Antropocene.org

Fonte: Morning Star