Il versante animale, di Jean-Christophe Bailly, Contrasto, 2021.
Nonostante i nostri tentativi di addomesticarlo, incastrarlo in classificazioni e farne una metafora della nostra vita, il mondo animale semplicemente esiste intorno a noi. In realtà, è fondamentale anche per il pensiero umano, che il versante animale esista e sia considerato.
Prendendo spunto da un incontro casuale con un cervo, che una notte gli si ferma davanti, Bailly ragiona su come le diverse forme di vita animale possano rappresentare un mezzo di espansione della coscienza e di esplorazione di quello che i filosofi e i poeti hanno chiamato l’Aperto. Incrociare per caso e in modo inaspettato lo sguardo di una bestia deve essere un’esperienza inquietante, ma può anche rappresentare uno stimolo per interpretare il sistema di segni misteriosi con cui la vita selvaggia si esprime; un volo di oche selvatiche, il passaggio di una lince, la danza notturna dei pesci possono insegnarci a uscire dai limiti dell’antropocentrismo per contemplare i segreti e il senso profondo del sapere animale.
Con un approccio filosofico e poetico insieme, Bailly ci spiega così quanto in realtà la questione animale sia centrale nella nostra vita e soprattutto per la minaccia della biodiversità. L’autore indica inoltre come sia necessario creare le condizioni per un nuovo dialogo fra tutti gli esseri viventi come condizione fondamentale per una nuova alleanza. Ad arricchire il volume, alcune suggestive fotografie di George Shiras, tra i primi, alla fine dell’Ottocento, a realizzare immagini di animali allo stato libero usando le fototrappole.
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